Paziente muore per infarto: non voleva chiamare l’ospedale per paura del Coronavirus

Un paziente è morto per un infarto: non voleva rivolgersi all'ospedale per chiedere aiuto per paura del Coronavirus

Un uomo ha avuto un infarto. Ma non ha chiamato l’ospedale. Per paura del Coronavirus. Purtroppo in questi momenti di emergenza dobbiamo raccontare anche storie come questa, che ci viene narrata da un primario di cardiologia per fare in modo che la gente capisce che non è possibile morire così.

Protezione Civile: due nuovi numeri di telefono per affrontare il coronavirus

💚 La Protezione Civile di Torino ha attivato due numeri di telefono per far fronte all'emergenza #coronavirus.Insieme ai servizi sociali della città, in particolare il servizio aiuto anziani, verrà attivata anche su questa emergenza la rete delle numerose realtà del Terzo Settore che, da sempre – e oggi più che mai – sono vicine ai torinesi. Ve ne parlo in questo video con l'Assessore Alberto Unia.📞 800444004 👉🏼 Per chi avesse necessità (NON sanitarie) legate alla gestione di difficoltà quotidiane, come ad esempio fare la spesa o portare a spasso il cane. Potete chiamare questo numero anche se – al contrario – siete voi che volete mettervi a disposizione della comunità per dare una mano. In tal caso vi sarà data la possibilità di collaborare con le associazioni che si occuperanno di gestire al meglio le disponibilità e le risorse. 📞 01101137782 👉🏼 un servizio di supporto psicologico a cura dell'Associazione Psicologi per i Popoli Torino, attivo a partire da lunedì, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. A questo numero ci si può rivolgere anche solo per fare una chiacchierata, scambiare due parole e rendere più semplice la solitudine che in tanti durante questi giorni si trovano ad affrontare. Questa è una delle associazioni attivate, ve ne segnalerò altre nei prossimi giorni.A tutti, professionisti e volontari, il nostro più sentito ringraziamento. E questo, mi dà l'occasione di ringraziare ancora una volta i nostri Servizi Sociali, le Associazioni e tutte le realtà del Terzo Settore a cui ognuno di noi deve molto. Un patrimonio di umanità di cui avrò presto occasione di parlarvi.

Gepostet von Chiara Appendino am Samstag, 14. März 2020

 

Il dottor Giancarlo Casolo, primario di cardiologia all’ospedale della Versilia, nonché presidente per la Toscana dell’Associazione Nazionale cardiologi ospedalieri, racconta la storia di un paziente morto per infarto perché ha aspettato ad andare in ospedale per paura del Coronavirus. Non ce l’ha fatta.

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Giancarlo Casolo spiega che non vuole assolutamente abbassare l’attenzione sull’epidemia di Covid-19, ma queste sono storie che non dovrebbero verificarsi mai. Al quotidiano La Nazione il primario racconta:

“Purtroppo, in varie cardiologie, riscontriamo i casi di persone che avvertono i sintomi dell’infarto, con un forte dolore toracico e aspettano a chiamare il 118 perché hanno paura di essere infettati in ospedale dal Coronavirus”.

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Ma lo specialista sostiene che è una situazione da evitare. Negli ospedali ora tutto funziona come da protocollo e le strutture sanitarie sono aperte per tutte le altre urgenze che non sono il coronavirus, nella più totale sicurezza per i pazienti. In caso di infarto o altre patologie gravi bisogna intervenire subito, perché nella maggior parte dei casi, se si trattano queste emergenze in breve tempo, si possono salvare delle vite.

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La storia di un paziente morto nel suo ospedale per essere arrivato troppo tardi, quando ormai i medici non potevano più fare niente, deve essere un monito per tutte le persone che stanno male. Un altro paziente è stato salvato, ma i danni al cuore sono più gravi di quelli che avrebbe avuto se avesse chiamato i medici prima. Non bisogna abbassare la guardia in caso di sospetto infarto o di malattie cardiovascolari.

Non dobbiamo dimenticare che l’infarto è una delle prime cause di morte nel mondo.