Piera Maggio è sconvolta dagli ultimi elementi emersi: perché quella pista è caduta nel vuoto?
Piera Maggio chiede chiarimenti sulla pista della Valtellina, è sconvolta dopo quanto emerso negli ultimi giorni: le sue parole
Piera Maggio è sconvolta, così come tutta l’Italia, dopo quanto emerso sulla pista della Valtellina. Sapere che forse, nel 2005, gli inquirenti erano ad un passo dal colpevole e che hanno fatto cadere nel vuoto una pista che non lo meritava, fa male ad una madre che cerca la sua bambina da 18 anni.
Una leonessa che non si arrende e che continua a cercare Denise Pipitone, anche se sa che oggi è una ragazza che non conosce la sua vera storia.
Il messaggio di Piera Maggio
Piera Maggio, dopo quanto emerso durante l’ultima puntata di Ore 14, ha voluto inviare a Milo Infante un messaggio, trasmesso in diretta. Ecco le sue parole:
La mia paura, è che spero che di questi mancati accertamenti non ce ne siano degli altri. Comunque vorrei chiarezza su questo argomento allucinante.
Poi, la mamma di Denise ha pubblicato un post sul suo profilo social, definendo sconvolgente quanto emerso nell’ultima puntata di Ore 14, durante la quale è stato ospite il suo avvocato Giacomo Frazzitta.
Perché sconvolgente? Perché forse nel 2005, i carabinieri erano ad un passo dal colpevole, eppure quella pista che meritava più attenzione è caduta nel vuoto, a causa della mancanza di un interprete in grado di tradurre delle intercettazioni in dialetto kosovaro.
La pista della Valtellina: i fatti
Tutto è iniziato con una donna egiziana residente in Valtellina. Parlando con una ragazza kosovara chiamata Juliette (i suoi documenti erano falsi e non aveva permesso di soggiorno) che faceva le pulizie a casa sua, ha scoperto che aveva una zia a Bergamo e che, durante una delle sue ultime visite, aveva visto in quella casa una bimba chiamata Danas, che somigliava a Denise Pipitone.
Parlando con la zia, questa le aveva raccontato che non poteva lasciare l’Italia e non poteva iscrivere la piccola a scuola, perché non aveva i documenti.
Incuriosita, la donna egiziana fa in modo di farsi invitare ad una cena con quella famiglia. Riesce a vedere Danas, parlava italiano perfetto ed era l’unica bambina che non chiamava mamma quella zia. Non solo, parlando con lei, le aveva detto che era lì senza la sua mamma.
Gli inquirenti così iniziano le intercettazioni, purtroppo incomprensibili. Decidono poi di fare irruzione durante un matrimonio, ma non trovano quella zia e nemmeno quella bambina. C’erano però alcuni tavoli vuoti, forse di invitati che non si erano presentati. Ed è così, che per mancanza di un interprete e di prove, la pista della Valtellina cade nel vuoto.
La domanda che oggi fa più rabbia è una sola. Perché quella Juliette non è mai stata cercata e ascoltata dalle forze dell’ordine? Secondo l’egiziana, sul suo cellulare c’erano le foto di Danas. Denise era scomparsa da pochi mesi, sarebbe stato facile confrontarle. Allora perché non è stato fatto?
Giacomo Frazzita ha spiegato che stanno cercando Juliette e che sperano di far emergere la verità su questa storia della famiglia kosovara.
Sembrerebbe che oggi, nessuno di loro si trovi ancora in Italia. Mentre, la donna egiziana è deceduta quest’anno.