Poste Italiane, brutte notizie per chi operava con il trading online

L'ente pubblico ha detto addio al trading online e per chi operava sono iniziati i problemi

Investire nel trading online è una pratica complessa che richiede esperienze e competenze. E’ fondamentale inoltre prima di iniziare ad operare, scegliere bene e con cura l’intermediario giusto. In giro sul web infatti si scorgono tantissimi siti web fasulli sulla pratica del trading online che alla fine si rivelano truffe che portano perdite a volte anche ingenti ai sfortunati malcapitati.

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Fonte: Google

Per questo tantissime persone avevano deciso di affidarsi per operare a Poste Italiane, che è garanzia di sicurezza ed affidabilità. Ma purtroppo dal 1° Gennaio per loro sono iniziati i problemi. A novembre hanno ricevuto comunicazione da parte dell’Ente statale che a partire dal 2021 la sezione inerente al trading online sarebbe stata chiusa e ceduta a Banca Sella. Ora per chi ha deciso di affidare i propri risparmi a Poste Italiane ma non sa o non opera con essa nel trading, nulla di preoccupante. Ma per chi invece operava online sul sito, è iniziato un calvario.

Poste Italiane: tre scelte per i correntisti che fanno trading

In pratica chi operava con il trading su Poste.it aveva praticamente 3 scelte da compiere. O decidere di operare allo sportello (pratica molto difficile e medievale per chi attende il momento giusto della giornata avviando varie operazioni contemporaneamente). E’ impensabile che nel 2021 le persone possano fare la fila all’ufficio postale per fare trading. In alternativa il correntista poteva mantenere il conto presso BancoPosta ma contemporaneamente accettare la proposta di trasferire l’operatività ed il deposito titoli presso Banca Sella, con cui Poste ha attivato una collaborazione.

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In questo caso la persona si ritroverà con 2 conti correnti (quello presso Banca Sella sarebbe da aprire) con un conseguente aumento dei costi, dal momento che il conto presso Sella prevede il pagamento di un canone, a cui potrebbe aggiungersi anche l’imposta di bollo di legge.

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Terza e ultima possibilità richiedere il trasferimento dei titoli presso il conto di un altro istituto bancario indicato dal cliente stesso.