“Potrebbero dare la svolta definitiva alle indagini” Chiara Poggi, trovati gli orecchini della vittima: il dettaglio che potrebbe cambiare tutto

Due orecchini macchiati di sangue, tra i reperti non analizzati del delitto di Chiara Poggi, potrebbero contenere un profilo DNA misto. Ricerche sulla pedofilia potrebbero rivelare nuovi dettagli sul caso.

Il caso di Chiara Poggi, giovane vittima del delitto di Garlasco, continua a suscitare interesse e interrogativi. Recentemente, sono emerse nuove informazioni riguardanti alcuni reperti non analizzati, tra cui due orecchini macchiati di sangue, trovati vicino al corpo della giovane. Questi elementi potrebbero contenere prove significative, ma non sono stati ancora esaminati. La questione è stata approfondita nel programma televisivo “Chi l’ha visto?”, dove si è parlato dell’importanza di analizzare questi reperti per fare luce sul caso.

Reperti non esaminati nel delitto di Garlasco

Nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?”, la genetista Marina Baldi ha sottolineato l’importanza di analizzare i due orecchini trovati sulla scena del crimine. Secondo la Baldi, uno di essi era posizionato sulla scala vicino al corpo di Chiara Poggi e potrebbe contenere tracce di Dna non solo della vittima, ma anche dell’assassino. La genetista ha affermato: “Probabilmente si tratta del sangue di Chiara, ma è possibile che ci sia anche il Dna di chi l’ha afferrata”. La conduttrice Federica Sciarelli ha aggiunto che è essenziale verificare se questi reperti esistano ancora e se possano essere analizzati.

Oltre agli orecchini, esiste un cucchiaino considerato “ricco di Dna”, che potrebbe fornire informazioni su chi Chiara aveva incontrato prima della sua morte. Anche altri reperti, come braccialetti e un orologio imbrattati, non sono stati analizzati. Gli esperti hanno dichiarato che questi oggetti potrebbero avere un grande valore investigativo nel contesto dell’indagine.

Le ricerche di Chiara Poggi sulla pedofilia

Un altro aspetto interessante emerso durante la trasmissione riguarda le ricerche effettuate da Chiara Poggi su casi di pedofilia a Garlasco, documentate su una chiavetta USB. La conduttrice ha posto domande sulle motivazioni alla base di tali ricerche, suggerendo che Chiara potesse aver scoperto qualcosa di rilevante. La giovane si era interessata in particolare al Santuario della Bozzola, un luogo di culto noto nella zona.

Inoltre, “Chi l’ha visto?” ha riportato le affermazioni di un latitante che sostiene che Chiara avesse scoperto un giro di scandali sessuali legati al Santuario della Bozzola e che avesse intenzione di denunciare quanto scoperto. Se tali rivelazioni fossero confermate, potrebbero cambiare radicalmente la comprensione di uno dei casi di cronaca nera più controversi degli ultimi anni, aprendo nuovi scenari per le indagini in corso.