Prato: tutte le chat tra l’insegnante-oss e l’adolescente
"Lasciami stare devo studiare", "Se non vieni mi uccido". Questi sono solo piccoli spezzoni di 170 pagine di chat tra i due
Sono state rese pubbliche le conversazioni su Whatsapp e Facebook tra il ragazzino di appena 14 anni e l’operatrice socio sanitaria che ha avuto un figlio proprio dal ragazzo a cui dava ripetizioni di inglese. Adesso la donna è ai domiciliari da quanto emerge la donna teneva sotto ricatto l’adolescente: “Non porto il bambino in palestra, ma te vieni da me”
Secondo il gip di Prato, Francesca Scarlatti era un “vero e proprio ricatto”. Tra i due la donna voleva far crede che c’era un accordo ma dalle 175 pagine di chat emerge che la donna teneva sotto scacco un ragazzino fragile e traumatizzato. L’unica a mettere fine a questo strazio è stata la madre del giovane che avrebbe trovato le chat.
“Te lo chiedo per l’ultima volta. NON LO DEVI PORTARE IN PALESTRA. Te lo dico per l’ultima volta già mi hai rovinato la vita, puoi evitare di portarlo in palestra.” e poi ancora “Ti prego non lo portare sono incasinato già con la scuola non mi creare altri problemi” poi “Ti dico che sono in una situazione che non so neanche a concentrarmi a scuola, ti prego davvero”. Non appena lei lo tranquillizzava lui mollava la presa “Ti prego voglio andare bene a scuola e fare felici i miei, te lo scongiuro faccio ciò che vuoi.”
Da qui l’accordo: lei non lo porta in palestra ma lui sarebbe andato a casa sua quando lei lo avrebbe chiamato. Lei gli chiede continuamente di andare, immondo ossessivo: “Come faccio a fidarmi? – scrive la donna – Prima mi dici vengo quando vuoi poi dici se posso vengo”. “Ci guadagni un c**o da sc****e e non ti vedi l’errore dei tuoi 14 anni” quando lui rifiutava lei lo minacciava: o vieni o mi ammazzo.
“Lo farò ben bene, prima prenderò i farmaci poi mi inietterò aria nelle vene.” e lui preoccupatissimo “No dimmi che dovrei fare per farti cambiare idea. Ho 15 anni non mi sono mai trovato davanti a queste situazioni” e lei insiste “Per me sei la malattia, ma anche la cura, vieni se ti va, questo devi fare”
Dettagli raccapriccianti di una vicenda surreale.