Prima notte in carcere per Filippo Turetta: la richiesta di vedere i genitori e la rinuncia del mandato del suo legale
Come ha passato la prima notte in carcere Filippo Turetta e la sua richiesta agli agenti: il suo legale ha rinunciato al mandato
Dopo l’estradizione dalla Germania, avvenuta nella tarda mattina di ieri, sabato 25 novembre, Filippo Turetta ha passato la prima notte nella casa circondariale di Montorio, a Verona. Si trova in infermeria, come da prassi, in attesa si trasferirlo in una cella con un altro detenuto.
Il ragazzo che ha solo 22 anni, da come dichiara la direttrice della struttura, è apparso tranquillo. Tuttavia, da un controllo di prassi, è emerso che potrebbe compiere gesti estremi su sé stesso.
Per questo motivo lo hanno classificato come un detenuto “a grande sorveglianza”. Nel frattempo hanno escluso la possibilità che debba andare in isolamento, ma molto presto verrà trasferito in una cella, con un’altra persona.
Da quello che affermano alcuni media, la prima richiesta del 22enne accusato del delitto di Giulia Cecchettin, è proprio quella di poter vedere i suoi genitori. Agli agenti avrebbe detto: “Quando posso vedere i miei genitori?”
Nella giornata di ieri, ha avuto un primo colloquio con il suo legale, che ha detto che è tranquillo, ma disorientato. Nella giornata di martedì per lui è in programma l’interrogatorio di garanzia, con il Gip Benedetta Vitolo. Il ragazzo potrà anche avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande.
La rinuncia del mandato del legale di Filippo Turetta
Emanuele Compagno, sin da quando è iniziata la vicenda, con la semplice scomparsa dei due ragazzi, ha assistito il ragazzo ed i suoi genitori. Tuttavia, dopo il rientro in Italia, di Filippo, ha scelto di rinunciare al suo mandato.
Il ragazzo in realtà, aveva nominato sia lui che l’altro avvocato, come suoi legali di fiducia, ma Compagno ha scelto di rinunciare. In una nota ha dichiarato:
Con l’arrivo in Italia di Filippo Turetto considero concluso il mio incarico d’ufficio. Oggi, infatti, egli ha potuto nominare i difensori di fiducia, tra cui anche me. Ho depositato, però, rinuncia nel pomeriggio a tale nomina.
Fin dall’inizio avevo rappresentato ai genitori, che mi avevano espresso stima, l’opportunità di una nomina di fiducia, pertanto non vi è alcun legame con le polemiche che qualcuno ha sollevato recentemente. Resto umanamente vicino al dolore delle famiglie.