Quattro fratelli nuotano per un’ora per salvare in mare una bambina di 6 anni

Quattro fratelli hanno nuotato per un'ora intera senza arrendersi mai pur di salvare in mare una bambina di 6 anni.

Vicino a Dublino, quella che poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia, si è invece dimostrata essere una storia di altruismo. Quattro fratelli (in realtà tre fratelli e un cognato) sono riusciti a salvare una bambina di 6 anni rimasta bloccata su una zattera gonfiabile portata a largo.

La vicenda è accaduta sulla spiaggia di Portmarnock, vicino a Dublino. I quattro ragazzi, provenienti da Washington DC, stavano visitando la zona. Avevano appena finito di sistemare i loro asciugamani sulla spiaggia quando hanno sentito il padre della bimba che urlava chiedendo aiuto: il materassino rosa su cui stava sua figlia era stato trascinato velocemente al largo.

I quattro ragazzi non ci pensano su due volte e si buttano subito in mare, cercando di nuotare il più rapidamente possibile verso il materassino e la bimba che, nel frattempo, si allontanavano sempre di più.

Declan Butler, 18 anni, ha spiegato in un’intervista che sapeva perfettamente che stavano nuotando in acque sempre più profonde, ma la cosa non era importante: non aveva nessuna intenzione di gettare la spugna e rinunciare a salvare la bambina.

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I quattro sono stati aiutati dal fatto di essere tutti atleti. I tre fratelli Butler, Walter e i gemelli Declan e Eoghan, hanno fatto gare di nuoto competitivo. In aggiunta Walter è stato anche un bagnino di salvataggio su un cutter della Guardia Costiera. Il cognato Alex Thomson, invece, è un runner ultra allenato. Nonostante questo, però, il salvataggio si è dimostrato tutto fuorché facile.

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Un momento di panico c’è stato quando, durante l’avvicinamento, la bambina, ancora lontana, è caduta dal gonfiabile ed è stata per un attimo sotto l’acqua prima di riuscire a riemergere. Ma i quattro hanno continuato a nuotare più velocemente che potevano, non sapendo quanto la bimba sarebbe ancora riuscita ad aggrapparsi alla zattera.

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Riuscita a raggiungere la bambina, hanno cominciato il difficile viaggio di ritorno: a turno hanno nuotato sulla schiena tenendo la bimba sul petto in modo da farle tenere la testa fuori dall’acqua. Thomson ha spiegato che è stato tutto molto intenso ed emozionante. E gratificante, soprattutto quando sono riusciti a raggiungere la bambina. Mentre si avvicinavano Walter, che aveva atteso sulla spiaggia nel caso ci fosse bisogno di eseguire un Primo Soccorso, si è gettato pure lui per andargli incontro e portare la bambina per il tragitto rimanente. Non appena arrivati a riva, i bagnanti sono subito accorsi per asciugare e mettere al riparo la piccola.

Ma il salvataggio non è certo finito lì: il padre della bambina era ancora in acqua. Questo perché mentre i fratelli nuotavano verso la bimba, il padre aveva preso un giubbotto di salvataggio e si era gettato in mare nel tentativo di aiutare. Solo che, a differenza dei fratelli, non era un bravo nuotatore. Due fratelli così, si sono rituffati per mettere in salvo anche il padre. Nel frattempo era arrivato anche il servizio di soccorso con i paramedici e la bimba è stata portata per sicurezza in ospedale.

Successivamente la famiglia della bimba, che vive in Irlanda, è andata a trovare i ragazzi a casa loro per ringraziarli dell’aiuto. Giorni dopo il salvataggio, poi, i ragazzi hanno anche pensato a quella che possiamo considerare come un’incredibile coincidenza: il viaggio in Irlanda aveva lo scopo di celebrare la vita del nonno appena deceduto, il cui fratello era annegato nella stessa data del giorno del salvataggio. Che il nonno sia stato una sorta di angelo custode?