“Quel gesto gentile gli è costato la vita” Tragedia in strada, aveva solo 25 anni: dove e cosa è successo

Un gesto gentile gli è costato la vita: aveva solo 25 anni

Tra sabato 1 e domenica 2 giugno si è verificato un tragico episodio sulla tangenziale Modena-Sassuolo. A perdere la vita un ragazzo di 25 anni che si era fermato a prestare soccorso ad un altro mezzo coinvolto in un sinistro stradale. Il giovane è stato travolto da un auto di passaggio e per lui non c’è stato nulla da fare.

Il ragazzo, residente a Formigine, si era fermato sulla tangenziale Modena-Sassuolo all’altezza dello svincolo di Boggiovara, dopo aver notato un’auto finita contro il guard rail probabilmente per evitare un istrice. Senza esitazione, si era reso disponibile ad aiutare l’automobilista coinvolto nella collisione, cercando di liberare la strada dai detriti e garantire la sicurezza di tutti i presenti.

Purtroppo, è stato in quel momento che è sopraggiunto un’altra vettura, guidata da una donna di 34 anni, che non è riuscita a evitare il giovane soccorritore. L’impatto è stato fatale. La donna ha subito allertato il 118 ma, nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi medici, il giovane è deceduto.

La sua morte ha destato grande commozione tra amici, parenti e concittadini, che hanno reso omaggio al suo coraggio e alla sua generosità. Le autorità competenti, soprattutto la polizia stradale di Mirandola, stanno indagando sull’accaduto per comprendere l’esatta dinamica degli eventi e accertare eventuali responsabilità.

Episodi del genere mettono l’accento sulla sicurezza stradale, sulle condizioni di visibilità in alcuni tratti stradali particolarmente bui dove anche aiutare qualcuno diventa difficile. Occorre che gli organi predisposti a legiferare in questioni di salvaguardia sociale prestano maggiore attenzione ad avvenimenti come quello accaduto nelle scorse ore per evitarne altri e permettere ai cittadini di viaggiare in sicurezza. L’altruismo e la generosità del 25 enne gli è costata la vita ma sarà ricordato per il suo eroismo e per aver messo al primo posto il desiderio di dare una mano a chi era in pericolo.

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