Ragazzo tenta il suicidio dopo una lite con i genitori che non avevano accettato la sua omosessualità

Litigavano spesso in famiglia soprattutto per questa questione

Tragedia sfiorata a Torino, dove un ragazzo tenta il suicidio dopo l’ennesima lite con i genitori. Il padre e la madre di questo ragazzo non avevano accettato la sua omosessualità. Dopo il suo coming out i litigi erano particolarmente duri ed erano aumentati. Fino a quando il giovane non ha tentato di compiere l’estremo gesto.

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Da quando il ragazzo aveva detto di essere gay le discussioni in famiglia erano all’ordine del giorno. Anche mercoledì scorso il giovane torinese e i suoi genitori avevano litigato pesantemente. E il ragazzo aveva deciso di farla finita gettandosi dal sesto piano del palazzo di Torino in cui vive.

A settembre aveva deciso di fare coming out con i genitori, che all’inizio non avevano accettato la cosa, ma poi sembravano aver capito il figlio accettandolo. Però nei mesi il ragazzo aveva trovato un muro di fronte a sé, tanto che aveva anche pensato di lasciare gli studi per andare a lavorare e trovarsi una casa sua.

Il giovane mercoledì sera aveva di nuovo discusso con i genitori. Dopo aver chiamato il 112, aveva aperto la porta finestra sul balcone dell’appartamento a Mirafiori e aveva scavalcato la ringhiera. Voleva gettarsi nel vuoto, un salto fatale visto che abita al sesto piano.

Il padre ha cercato di trattenerlo per un braccio ma non avrebbe resistito a lungo. Per fortuna le forze dell’ordine lo hanno raggiunto in tempo, facendo di corsa i sei piani a piedi per raggiungerlo, afferrarlo e trascinarlo al sicuro, mentre tutti i vicini guardavano con apprensione sperando si potesse salvare.

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Ragazzo tenta il suicidio dopo una lite con i genitori, salvato appena in tempo dagli agenti

Grazie, mi avete salvato la vita.

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Queste le parole del ragazzo agli agenti che lo hanno soccorso. Poi un’ambulanza lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Molinette di Torino per accertamenti e cure del caso. Ora si trova ancora in ospedale monitorato dai medici, che hanno riscontrato stato di ansia perenne e depressione. Non era la prima volta che minacciava il suicidio.