Regina, una ragazza di Albano Laziale è stata trovata ferita e in stato di choc

Regina, la ragazza di Albano, era vittima della persona che più avrebbe dovuto difenderla. Ecco chi erano i suoi aguzzini.

Vi vogliamo parlare di una vicenda che ha dell’incredibile ma che è realmente accaduta ad Albano Laziale. La protagonista, suo malgrado, è una bellissima ragazza di 28 ani di nome Regina. Nella notte di 3 luglio la polizia aveva fatto un controllo nel suo appartamento.

L’avevano trovata ferita, piena di lividi e in uno stato di confusione totale. Portata in ospedale la ragazza aveva raccontato di essere stata picchiata selvaggiamente da due stranieri. La sua storia è finita sui giornali locali ed era partita la caccia allo straniero. La sua migliore amica, Roberta, aveva dichiarato di avere l’intenzione di aiutarla a denunciare i balordi che le avevano fatto questo. Ha aggiunto che avrebbe fatto di tutto per trovarli e che nulla l’avrebbe fermata: “Io non mi fermo qui, per me è come una sorella” aveva detto. Ha anche avanzato l’ipotesi che dietro al pestaggio ci sarebbe stata la nonna di Regina che avrebbe pagato quelle persone per picchiarla… secondo Roberta la nonna avrebbe avuto interessi economici. Ma 15 giorni dopo la polizia è tornata e ha arrestato proprio lei, Roberta, suo fidanzato e la madre: tutti e tre avrebbero ridotto in schiavitù la povera Regina, costringendola a prostituirsi.

Regina era molto legata a Roberta. Dopo la morte della mamma la bella ventottenne aveva affrontato un periodo di depressione e Roberta passava tantissimo tempo con lei. Pian piano Regina è diventata emozionalmente dipendente da Roberta che, insieme a sua madre, ha cominciato ad approfittarsi di lei. Da pochi mesi era subentrato anche il fidanzato di Roberta. Tutti e tre insieme l’hanno obbligata a prostituirsi. Regina doveva consegnare, ogni mese, 800 euro a Roberta e al suo fidanzato altrimenti veniva picchiata selvaggiamente e torturata. Per punirla le hanno tagliato i capelli e la obbligavano a mangiare cose fritte e piene di grasso.

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E, con i capelli corti e appesantita, Regina aveva meno clienti.

Alla fine il pestaggio di quella terribile notte e l’arrivo della polizia.

Regina, dopo alcuni giorni, aveva trovato il coraggio di denunciare le torture subite: “Quando non arrivavo alla cifra lui mi picchiava e poi mi obbligava ogni mattina a comprare ciambelle e cibi fritti per ingrassare”.

Ha raccontato anche quello che le aveva fatto quel giorno: “Mi ha messo due stracci in bocca per non far sentire le urla e mi ha portato nello sgabuzzino, mi ha tirato giù i pantaloni e mi ha bruciato con un ferro da stiro rovente sui glutei e sulla schiena. Calci e pugni in volto, ferite con un coltello e un cucchiaio incandescente sulla fronte”.

Adesso Roberta, sua madre e il fidanzato dovranno rispondere di quello che hanno fatto alla povera Regina.