Rigopiano: rabbia alla lettura della sentenza di primo grado
Assolti in primo grado 25 imputati su 30 nel processo per la tragedia di Rigopiano: rabbia e urla in Tribunale dopo la lettura della sentenza
Nella giornata di ieri, nell’aula del Tribunale di Pescara, è stata pronunciata la sentenza di primo grado del processo legato alla tragedia di Rigopiano, quando il resort sul Gran Sasso venne travolto da una valanga e 29 persone persero la vita. Rabbia dei parenti delle vittime dopo la lettura della sentenza, che ha visto la maggior parte degli imputati assolti.
Di eventi drammatici, l’Abruzzo, soprattutto negli ultimi anni ne ha conosciuti diversi. Il terremoto che ha affondato l’Aquila nel 2009, ad esempio, ma anche quanto accaduto nel 2017 sul Gran Sasso, a Farindola.
Era il pomeriggio del 18 gennaio del 2017, quando una slavina che si era staccata da una cresta montuosa, travolse il resort Rigopiano distruggendolo completamente.
All’interno della struttura si trovavano in quel momento 40 persone, di cui 28 ospiti e 12 membri del personale. 29 di loro, purtroppo, persero la vita.
Oltre al dolore, fin da subito ci fu molta rabbia. Sentimento dovuto alla scarsa, secondo molti, attenzione per le avverse condizioni metereologiche che in qualche modo avevano avvisato di ciò che potesse accadere.
Tre condannati in primo piano per la tragedia di Rigopiano
Soprattutto i parenti delle vittime hanno preteso giustizia fin dai primi momenti successivi alla tragedia.
Ieri, in una delle aule del Tribunale di Pescara, si è svolta la lettura delle sentenze di primo grado per il processo.
30 gli imputati, 29 persone fisiche e una giuridica, la società Gran Sasso Resort. Tra le persone fisiche comparivano invece rappresentanti o ex rappresentanti di Regione, Provincia, Prefettura, Comune di Farindola, oltre ai tecnici, al gestore e al proprietario della struttura.
Per loro, i reati contestati andavano dal disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, al depistaggio e agli abusi edilizi.
La decisione del Giudice, che ha assolto 25 imputati su 30, ha inevitabilmente scatenato l’ira dei presenti in aula, perlopiù parenti e amici delle vittime del disastro, che certamente si aspettavano altro.
A stupire maggiormente, le assoluzioni di Francesco Provolo, ex prefetto di Pescara e dell’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco. Condannato a 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per il quale l’accusa aveva invece chiesto 11 anni e 4 mesi.
Si attende ora il secondo grado di giudizio, previsto per i prossimi mesi.