Rkia Hannaoui deceduta per un colpo partito per sbaglio: coinvolto un minore

Forse proprio uno dei suoi figli, dopo aver trovato l'arma, le ha sparato in testa

Un tragico incidente in provincia di Rovigo ha portato via una mamma all’affetto dei suoi cari e dei suoi due bambini piccoli, forse coinvolti in quello che è accaduto. Rkia Hannaoui, infatti, sarebbe deceduta per un colpo partito per sbaglio da un’arma lasciata in casa incustodita. Uno dei figli, probabilmente quello di 8 anni, l’avrebbe scambiata per un giocattolo, raggiungendo la mamma alla testa.

Rkia Hannaoui deceduta a Rovigo

La Procura, come si legge in un comunicato che porta la firma della procuratrice Manuela Fasolato, ha confermato che la mamma di 31 anni è deceduta nella sua casa di Ariano Polesine, in provincia di Rovigo, lo scorso 29 marzo, per un incidente frutto di condotta accidentale e non di condotta dolosa.

Già nelle scorse ore gli inquirenti avevano ipotizzato che ad aprire il fuoco potesse essere stato proprio il figlio di 8 anni, ritornato a casa da scuola insieme al fratello maggiore con lo scuolabus. Quindi sarebbe coinvolto un minore in quello che è un tragico incidente.

La posizione dei familiari minori non imputabili verrà valutata dall’Ufficio requirente competente cui verranno trasmessi in copia gli atti.

Questo quanto si legge nella nota emessa dalla Procura, mentre gli inquirenti continuano a eseguire accertamenti al fine di valutare eventuali

responsabilità colpose di terzi in ordine a quanto accaduto in dipendenza della omessa custodia dell’arma con relativi proiettili.

Rkia Hannaoui

Rkia Hannaoui deceduta per un colpo partito per sbaglio: chi ha lasciato l’arma incustodita?

Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, il bambino di 8 anni era con il fratello quando ha usato la pistola insieme al maggiore. Sono entrati in casa con l’arma in mano e da lì è partito il colpo che ha portato al suo decesso.

proiettili
Fonte foto da Pixabay

Un gioco tra bambini finito malissimo. I bambini avrebbero scoperto le armi custodite in un capanno vicino alla casa del vicino. Entrati in cucina, al più piccolo sarebbe partito un colpo. Da lì la richiesta disperata di aiuto ai vicini di casa.