Robert Lisowski, polacco, è evaso dal carcere di Poggioreale

Robert Lisowski, polacco, è evaso dal carcere di Poggioreale ed è considerato pericoloso dalla polizia; ecco i connotati e le foto dell'uomo

A Napoli è accaduta una cosa che non accadeva da oltre 100 anni: il detenuto Robert Lisowski, polacco, è evaso dal carcere di Poggioreale usando un lenzuolo per calarsi dal muro di cinta della casa circondariale. Adesso è caccia all’uomo. la polizia ha diffuso le foto e i connotati del fuggitivo considerato pericoloso.

Il detenuto Robert Lisowski, cittadino polacco di 32 anni, è evaso ieri dal carcere di Poggioreale. Si tratta di un evento che non si verificava in questo penitenziario da oltre 100 anni. Il detenuto ha usato la classica fune fatta con le lenzuola ed è riuscito a scavalcare il muro di perimetrale che si affaccia sul Centro Direzionale in via Francesco Lauria.

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La polizia avvisa la popolazione: il detenuto era stato arrestato per omicidio ed è pericoloso. Chi dovesse avvistarlo è pregato di contattare immediatamente i numeri di emergenza e soccorso pubblico. Tutte le forze del’ordine hanno predisposto ricerche a tappeto. Ecco i connotati del detenuto evaso: “alto circa 1,80, di corporatura magra, carnagione chiara, capelli radi castano chiaro; al momento della fuga aveva la barba e un’andatura claudicante”.

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Robert Lisowski era stato arrestato per omicidio il 5 dicembre 2018 dalla Squadra Mobile di Napoli.

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Il sindacato Osapp commenta così l’accaduto:

“Era nell’aria un episodio così grave che segna la fine di una roccaforte dei penitenziari italiani come il “Salvia”, dal quale in oltre 100 anni di storia mai nessun detenuto è riuscito a evadere”.

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Luigi Castaldo, il segretario provinciale di Osapp Napoli ha denunciato amareggiato “la mancanza di personale per oltre 200 unità a discapito della sicurezza di tutti e un sovraffollamento detenuti per oltre 800 ristretti oltre la capacità regolamentare consentita. Dati denunciati e segnalati ovunque, ma un’Amministrazione sorda e una politica assente non hanno dato risposte concrete e tangibili. Non si può più lavorare in queste condizioni”.

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Torneremo con aggiornamenti.