Salvata dopo 128 ore sotto le macerie, la neonata ritrova la sua mamma a distanza di due mesi
Terremoto Turchia, la neonata salvata dopo 128 ore sotto le macerie, ha ritrovato la sua mamma. Eseguito anche il test del Dna
La neonata salvata dalle macerie del terremoto che ha colpito la Turchia, ha ritrovato la sua mamma dopo 54 giorni.
Era stata soprannominata “Gizem“, che in ligua turca significa “Miracolo“. La piccola è stata trovata, ancora viva, sotto le macerie della sua casa, dopo ben 128 ore dal devastante terremoto.
Dopo il suo arrivo in ospedale, i medici l’hanno sottoposta a tutte le cure necessarie e l’hanno accudita quotidianamente. Nessuno riusciva a credere come fosse possibile che una neonata di appena tre mesi e mezzo, fosse riuscita a sopravvivere per tutti quei giorni, da sola, sotto i resti di quella che era la sua casa.
Ma la notizia più bella, è arrivata poche ore fa. La piccola Vetin Begdas (questo il suo vero nome), si è ricongiunta con la sua mamma. Yasemin Begdas ha potuto riabbracciare la sua bambina. Le autorità hanno confermato la parentela a seguito di un esame del Dna. Purtroppo nel terremoto sono deceduti il papà della piccola e marito della donna e due fratelli.
La storia della neonata raccontata dal Ministro della Famiglia
La storia è stata raccontata, in prima persona, da Derya Yanik, il Ministro della Famiglia. Era presente durante il commovente incontro tra madre e figlia. Immagini che non dimenticherà mai.
Vetin è davvero un miracolo. Il fatto che sia sopravvissuta e non abbia avuto problemi di salute ci ha toccato il cuore. Uno dei compiti più inestimabili al mondo è riunire una madre con suo figlio. Essere parte di quella felicità ha significato molto anche per noi. Vetin ora è anche la nostra bambina.
Le immagini, pubblicate dal ministro turco sul web, hanno fatto il giro del mondo in poche ore. Gli utenti si sono commossi nel vedere una madre che finalmente, dopo due mesi, ha ritrovato la sua bambina. Quanto deve aver sofferto dal giorno del terremoto, è inimmaginabile. Si sarà domandata se mai avrebbe rivisto la sua famiglia e se fossero ancora vivi. Non bisogna mai perdere la speranza, perché i miracoli accadono.