Saman Abbas, il giudice ha rifiutato la richiesta del rilascio su cauzione del padre: Shabbar resta in carcere

Il giudice del Pakistan ha rifiutato la richiesta di rilascio su cauzione del legale di Shabbar: il padre di Saman Abbas resta in carcere

Nuovo aggiornamento dal Pakistan, il giudice ha rifiutato la richiesta del rilascio su cauzione del padre di Saman Abbas. Shabbar resta quindi in prigione, in attesa della prossima udienza per l’estradizione in Italia, rinviata a domani, giovedì 30 marzo.

Intercettazione padre Saman Abbas

Il legale del padre di Saman Abbas aveva richiesto il rilascio su cauzione e il rinvio dell’udienza per la fine di aprile. Ma il giudice di Islamabad, ha rifiutato entrambe le richieste. Dovrà ora decidere sull’estradizione richiesta dall’Italia, che lo accusa del decesso della figlia 18enne.

Intercettazione padre Saman Abbas

Dopo il delitto, i genitori di Saman sono fuggiti in Pakistan. Il padre è stato arrestato dalle autorità del posto, mentre la madre Nazia è ancora latitante. Sotto accusa e detenuti in Italia, ci sono anche lo zio Danish e i due cugini.

Il padre di Saman Abbas parteciperà al processo in video conferenza

In attesa della decisione del Pakistan, l’Italia ha richiesto la presenza di Shabbar in video conferenza durante il processo per la scomparsa della giovane pakistana. L’uomo si era inizialmente rifiutato, ma secondo le ultime dichiarazioni dei legali, avrebbe cambiato idea. Continua a ripetere di non essere lui il colpevole e a puntare il dito contro il fidanzato della figlia e le autorità italiane.

Saman Abbas zio Danish

Saman Abbas era tornata dalla sua famiglia, dopo che la madre le aveva promesso che l’avrebbe aiutata e che le avrebbe restituito i documenti, per permetterle di vivere la sua vita. Ma dal suo rientro a Novellara, Saman è scomparsa. Dopo un anno e mezzo, grazie alle indicazioni dello zio Danish, il suo corpo è stato ritrovato, sotterrato vicino ad un vecchio casolare, poco distante dall’abitazione di famiglia.

Danish, indicato dal fratellino della 18enne come il mandante del delitto, si è detto estraneo ai fatti. Ha raccontato di essere stato svegliato di notte dai due cugini, quando Saman era già morta. Ha ammesso di aver partecipato alla sepoltura, ma continua a puntare il dito contro la madre Nazia.