Saman Abbas sapeva di essere in pericolo e aveva indicato in un messaggio i nomi dei suoi carnefici
Il particolare emerge da una chat ora agli atti del processo che vede imputati 5 membri della sua famiglia.
Saman Abbas ancora prima di sparire sapeva di essere in pericolo. Lo si evince dalle chat avute con il suo fidanzato pochi mesi prima di quel 30 aprile, giorno in cui si sono perse le sua tracce.
Lo sapeva e sapeva anche chi poteva fargli del male per quel suo rifiuto del matrimonio combinato con un cugino e quella storia d’amore con un suo coetaneo tanto osteggiata da condannarla addirittura alla morte.
Fa i nomi Saman, li ha fatti al fidanzato con tanto di ulteriori informazioni qualora fosse stata in pericolo. Le chat sono ora agli atti del processo che vede imputati i presunti assassini della 18enne.
I nomi sono quelli poi indagati: i genitori ora fuggiti in patria, ma anche lo zio e i cugini che sono stati arrestati all’estero grazie ad un mandato di cattura internazionale. Aveva segnalato anche il fratello minore, un altro zio e un altro cugino che però non risultano al momento indagati.
Chat che mostrano come Saman non si fidava della sua famiglia e sapeva di essere in pericolo. Questa è avvenuta il 4 febbraio 2022 mentre parlava con il fidanzato. Saman Abbas ha scritto anche i numeri di telefono di chi avrebbe potuto fargli del male oltre all’esatto indirizzo della casa dove aveva abitato insieme alla famiglia e dove sarebbe tornata per riprendersi i suoi documenti ma da dove è poi sparita.
Il giovane dopo la sua scomparsa ha immediatamente portato tutto il materiale agli inquirenti che li hanno messi agli atti. Saman è scomparsa ormai da mesi e il suo corpo non è ancora stato ritrovato.
A seguito di alcune intercettazioni il padre avrebbe ammesso di averla uccisa per salvare l’onore della sua famiglia dato il suo rifiuto di un matrimonio combinato con un cugino. Il corpo potrebbe esser stato gettato nel Po.