Samuele caduto dal balcone a Napoli: eseguita l’autopsia sul corpo

Eseguita l'autopsia sul corpo di Samuele, il bimbo caduto dal balcone a Napoli

Si tengono alle 12 di mercoledì 22 settembre 2021 i funerali di Samuele, caduto dal balcone a Napoli e morto praticamente sul colpo in seguito alle ferite riportate durante la caduta. Famigliari, amici, conoscenti e tutta la comunità saluteranno il piccolo di 4 anni presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci di Napoli. Sul suo corpo i medici hanno già eseguito l’esame autoptico disposto dalla Procura.

Samuele caduto dal balcone a Napoli

Nel Secondo Policlinico i medici hanno eseguito l’esame autoptico sul corpicino del bambino, in seguito al conferimento dell’incarico dalla Procura di Napoli. I medici hanno poi restituito la salma alla famiglia che potrà celebrare così i funerali del bambino.

Intanto in via Foria dove il bambino viveva con la sua famiglia, qualcuno ha affisso al muro un cartello che chiede di non fare foto e video per rispettare il dolore della famiglia. I vicini chiedono che si faccia un po’ di silenzio per una morte davvero molto tragica che ha colpito tutti quanti.

L’appello della mamma alla stampa e ai curiosi che pubblicano sui social chat e video che riguardano questa tragica storia non deve cadere nel vuoto. Nel rispetto di una famiglia che oggi piange il suo piccolo angelo.

Tante persone continuano a portare fiori bianchi, peluche, magliette del Napoli, la squadra per cui il piccolo era sostenitore, ma anche palloncini bianchi e azzurri e scritte per ricordare il bambino di 4 anni che non c’è più.

testimone samuele gargiulo

Samuele caduto dal balcone a Napoli, continuano le indagini per capire cosa è successo

La Procura per la morte del piccolo continua a indagare su Mariano Cannio, il domestico di 38 anni accusato di omicidio volontario aggravato. La Squadra Mobile e la Procura di Napoli lo accusano di aver lasciato cadere nel vuoto Samuele.

samuele gargiulo pm

Bisogna accertare se l’uomo era in grado di intendere e di volere, perché il presunto omicida era in cura per una malattia psichiatrica mai rivelata alla famiglia di Samuele.