Scendi il cane: l’Accademia della Crusca non ha cambiato idea

Alcuni italiani erano a bocca aperta, altri esultavano. Ma nonostante il recente tumulto su scendi il cane l'Accademia della Crusca è ben ferma!

Tumulto in rete per la nota dello studioso Vittorio Coletti: con le osservazioni sulla transitivizzazione di alcuni verbi come scendi il cane, l’Accademia della Crusca sembrava aver cambiato completamente posizione.

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La nota, datata 11 gennaio, sembrava in effetti legittimare l’uso di queste espressioni grammaticalmente scorrette, affermando che si tratta di modi di dire accolti nell’uso e pertanto non strettamente sconsigliabili.

Un fatto che da una parte ha visto esultare moltissimi italiani, specialmente del Sud, che usano abitualmente queste espressioni. Dall’altra ha fatto restare a bocca aperta chi difende la grammatica italiana.

Insomma, nel pieno del tumulto di scendi il cane, l’Accademia della Crusca è diventata oggetto di discussioni così forti e diffuse che il presidente Claudio Marazzini si è sentito in dovere di spiegare che le cose stavano diversamente.

Nessuno ha cambiato davvero idea: i verbi di moto usati in maniera transitiva continuano a non rientrare nell’italiano formale. Qualunque alunno beccato a usarli in questo modo dovrà comunque essere corretto, perché non rispetta le regole grammaticali.

Sono “accettati” solo a livello colloquiale, ma saranno sempre tenuti sotto stretta sorveglianza dall’Accademia per impedire il loro ingresso nella grammatica ufficiale.

Dunque, ci dispiace deludervi sostenitori di “scendi il cane”: l’Accademia della Crusca dice ancora no. Potete dirlo, ma guai a scriverlo e a dire che adesso è corretto!