Si tuffa nel fiume ma non riemerge, la tragedia dopo l’allarme lanciato dagli amici: dove e cosa è successo
Un uomo di 40 anni annega nel fiume Adda dopo essersi tuffato per cercare refrigerio, nonostante i soccorsi tempestivi e la battuta del personale specializzato
In una calda giornata estiva, molti hanno deciso di cercare refrigerio lungo le sponde di un fiume. Tra loro, un gruppo di amici, lavoratori in Italia, ha scelto di trascorrere il sabato insieme. Tuttavia, un tuffo in acqua ha avuto esiti tragici quando uno di loro è scomparso sotto la superficie, dando inizio a una drammatica operazione di salvataggio. I tentativi di recupero si sono rivelati complicati a causa delle correnti, e le speranze di trovarlo vivo sono diminuite con il passare del tempo.

Il drammatico episodio è avvenuto nel pomeriggio di sabato 28 giugno 2025, intorno alle 16. Gli amici del giovane, resosi conto della situazione, hanno immediatamente lanciato l’allerta. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco, con diverse squadre specializzate, inclusi sommozzatori e un elicottero. Le operazioni di ricerca hanno coinvolto diverse unità provenienti da varie località, tra cui Treviglio, Milano e Gorgonzola. Ogni angolo del fiume è stato esplorato, sia in superficie che sott’acqua, nella speranza di rintracciare l’uomo scomparso, magari intrappolato tra le rocce o su di un banco di sabbia. Con il passare delle ore, però, le aspettative di un esito positivo sono andate affievolendosi.
Si tuffa e sparisce tra le onde, l’allarme lanciato dagli amici: la notizia peggiore
Verso le 20, purtroppo, è giunta la conferma che nessuno avrebbe voluto ricevere. Il corpo del giovane è stato ritrovato e recuperato sul versante bergamasco del fiume, a circa 15 metri dalla riva e a 5 metri di profondità. La corrente lo aveva spostato notevolmente dal punto dove era stato visto per l’ultima volta. I sommozzatori, con grande dedizione, hanno riportato a galla il cadavere, mentre gli amici assistevano, impotenti e affranti, a una scena straziante.
La vittima è stata identificata come un uomo di 40 anni, di origine romena, residente in Italia da tempo e attivo nel mondo del lavoro. Le prime indagini suggeriscono che potrebbe aver subito un malore subito dopo essersi tuffato. Il luogo dell’incidente si trovava vicino a una piattaforma di cemento sommersa, situata tra due comuni sulle sponde dell’Adda. Questa zona, pur essendo frequentata durante i mesi estivi, presenta insidie, in particolare per coloro che non conoscono bene i fondali e la forza delle correnti.
Il nome del giovane si aggiunge a una lunga lista di incidenti mortali che si verificano ogni estate nei corsi d’acqua del Paese. Per Florin non c’è stata possibilità di salvezza, ma il suo ricordo rimarrà impresso nel silenzio rispettoso di coloro che hanno assistito a questa drammatica vicenda, un evento che avrebbe potuto essere evitato.