Silvana Erzembergher potrebbe essere prosciolta: la decisione della Corte d’Assise
Silvana Erzembergher, la 71enne di Treviglio che uccise il vicino con una pistola, potrebbe essere prosciolta dalle accuse
Va avanti il processo a Silvana Erzembergher e quanto si prospetta, ossia una completa assoluzione della pensionata 71enne che nell’aprile dello scorso hanno aveva tolto la vita ad un suo vicino, parrebbe essere la conclusione di questa triste storia. A quanto pare non verrà svolta alcuna perizia sulla donna.
Ricostruzione dei fatti. Era il 28 aprile del 2022 quando Silvana Erzembergher, pensionata 71enne di Treviglio, in Veneto, toglieva la vita ad un suo vicino e feriva gravemente la moglie.
Il gesto estremo era arrivato al culmine dell’ennesima lite scoppiata tra due abitanti dello stesso condominio. La donna, come si vede in un video registrato dallo smartphone di una vicina di casa, aveva estratto la sua pistola ed aveva esploso in tutto 6 colpi.
4 avevano raggiunto il signor Luigi Casati, 61 anni, alla gamba, alla schiena e alla nuca, provocandone un decesso praticamente istantaneo. Altri due avevano invece raggiunto la moglie di Luigi, la signora Monica Leoni, ferendola gravemente.
Dal pomeriggio di quello stesso giorno, Silvana Erzembergher si trova rinchiusa nella Rems di Castiglione delle Stiviere (Mantova) e le accuse per lei sarebbero di delitto volontario aggravato dai futili motivi e di tentato omicidio.
La follia di Silvana Erzembergher
Nei mesi scorsi, gli avvocati delle parti civili avevano chiesto che venisse effettuata una perizia psichiatrica, ma quest’ultima è stata bocciata dalla Corte di Assise, poiché “gli argomenti tecnici risultano sufficientemente approfonditi da parte delle tre consulenze agli atti“.
Ci si avvia dunque verso un completo proscioglimento della 71enne, dopo che l’avvocato del fratello della vittima ha ritirato la costituzione di parte civile. A quanto pare, lo stesso faranno anche gli avvocati delle altre due parti civili, moglie e figlio di Luigi Casati.
La condizione psichiatrica della 71enne sembrerebbe essere più grave di quanto già si pensasse. Il suo difensore ha detto che la sua “è la storia della follia e delle conseguenze tragiche a cui la follia può portare“.
Nei mesi di ricovero nella Rems, l’imputata avrebbe continuato a sentire nella sua testa il campanello suonare e in più di un’occasione avrebbe inveito contro la vittima, non ricordando e non rendendosi mai conto di quanto aveva fatto.
Quello della 71enne, secondo lo psichiatra Massimo Biza, nominato dalla difesa, sarebbe un disturbo delirante che la rende socialmente pericolosa e incapace di intendere e di volere.
Il prossimo 8 maggio le fasi conclusive del processo e in quella data potrebbe arrivare anche la sentenza definitiva.