Sinisa Mihajlovic: la commovente lettera del suo piccolo amico Mirko
Mirko e Sinisa Mihajlovic si erano incontrato nel 2020 e avevano festeggiato entrambi le loro vittorie contro la leucemia
Il piccolo Mirko, il bimbo di 11 anni che ha sconfitto la leucemia e che nel 2020, grazie a Le Iene, aveva incontrato il suo idolo Sinisa Mihajlovic, ha scritto e pubblicato una commovente lettera di addio per l’allenatore serbo. I due, oltre che dalla passione per il calcio, erano legati dal triste destino di una malattia molto grave.
Lo scorso 16 dicembre il mondo del calcio e dello sport in generale italiano hanno appreso con enorme tristezza della scomparsa di Sinisa Mihajlovic.
L’ex calciatore e allenatore serbo ha perso la sua battaglia contro la leucemia mieloide contro la quale combatteva da tre anni e mezzo. Inutili si sono purtroppo rivelati i cicli di terapia ai quali si è sottoposto, e anche il trapianto di midollo effettuato nel 2020.
Poco dopo quel trapianto, quando le speranze di aver sconfitto la malattia si erano accese, l’allenatore aveva avuto il piacere di incontrare Mirko, un bambino di 11 anni che come lui aveva lottato contro la leucemia e fatto da poco il trapianto.
Il loro incontro era stato raccontato in un toccante servizio de Le Iene, che avevano accompagnato il bimbo nel centro sportivo del Bologna facendogli trascorrere una giornata insieme al suo idolo Sinisa.
La lettera di Mirko per Sinisa Mihajlovic
Oggi Mirko, come tutti e forse un po’ di più, piange la scomparsa del suo idolo ma soprattutto amico Sinisa. Il bimbo ha scritto e pubblicato, con l’aiuto dei suoi genitori, una lettera straziante dedicata proprio all’allenatore serbo. Eccola di seguito:
Sono le 14.02 del 14 dicembre e sono appena uscito da scuola. ‘Forse il mister non ce la fa’, mi dice la mamma. Bastano sei parole. Prendo un foglio e una matita. Mi passa davanti quel 18 novembre del 2020, fra i giorni più belli della mia vita. Io, con un grande campione, un grande uomo. Andava tutto nella maniera giusta. Per me e per te, almeno stando a ciò che potevano vedere i miei occhi da undicenne.
Mi torna in mente il pugno che tirasti al sacco da boxe, che spavento! Mi torna in mente il giorno della tua conferenza, quando hai annunciato la leucemia. Ripenso ai video delle tue punizioni. Rivedo l’uomo, il guerriero che allenava, nonostante tutto.
Ripenso a quanto sono stato fortunato e mi rammarico di non aver potuto dare a te anche solo un pizzico della mia fortuna. Metto la maglia che mi hai regalato, ti posso vedere, abbracciare, parlare. Non mi puoi rispondere, ma fa niente. So che in fondo lo stai facendo. Ci hai insegnato a lottare a testa alta, a non mollare. Mille grazie non bastano Sinisa, ma io te li devo tutti. Fai buon viaggio.