Siracusa, donna trova la bara di uno sconosciuto nella cappella di famiglia

Siracusa, donna va al cimitero per trovare i suoi cari e trova la bara di uno sconosciuto nella cappella di famiglia; sulla vicenda, ora, indaga la procura

Brutta sorpresa per una donna siracusana d’origine ma residente in un’altra città. La donna era tornata a casa per le feste e aveva deciso di recarsi al cimitero per fare una visita ai suoi familiari defunti che riposavano nella cappella di famiglia. Ma al cimitero la aspettava una bruta sorpresa: la cappella di famiglia era occupata da un altro nucleo familiare. Ecco cos’è accaduto.

Immaginate lo shock di chi, tornando a casa per le feste decide di fare una visita al cimitero dove scopre la scomparsa dei suoi cari defunti. La triste vicenda ha come protagonista una donna di Siracusa che aveva lasciato la città per trasferirsi altrove.

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Come molti italiani, la donna era tornata a casa per le feste e aveva deciso di andare a trovare i suoi familiari sepolti nella cappella di famiglia. Purtroppo, però, sulla tomba c’era il nome di un estraneo. La donna ha fatto denuncia di scomparsa delle salme dei congiunti e, adesso, sulla vicenda sta indagando la Procura di Siracusa.

La donna aveva chiesto spiegazioni al responsabile dei Servizi cimiteriali del comune di Siracusa che si era attivato per capire cos’era successo. Alla fine i resti dei familiari della donna sono stati ritrovati: erano stati trasferiti nelle cassette degli ossarietti.

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La cappella, però, non era stata venduta tanto che sull’atto di proprietà figurava ancora la famiglia della donna.

Alessandra Furnari, l’assessore comunale ai Servizi cimiteriali, ha dichiarato:

“Il Comune non ha venduto la cappella. Voglio ricordare che la vendita tra privati non può avvenire, in quanto è il Comune che concede una concessione. Come ufficio stiamo facendo le opportune verifiche per capire cosa sia successo”.

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A commentare l’accaduto c’è anche Salvo Castagnino, di Siracusa Protagonista che, indignato, accusa l’amministrazione comunale:

“Come è possibile che non si è resa conto che c’era un cantiere aperto per il restauro di una cappella? Eppure servono autorizzazioni. Bisogna vigilare, al cimitero ci sono i preposti e appartengono tutti alla macchina comunale. Non si nascondano dietro un dito, pertanto. Piuttosto, individuino i responsabili”.

Ovviamente, la procura di Siracusa ha sequestrato e messo i sigilli alla cappella funebre e cercherà di scoprire la verità su questa vicenda.