“Stefania Cappa era nel panico, lo teneva in mano” cosa ha detto il super testimone a Le Iene e cosa sta emergendo
Il servizio de Le Iene svela nuove testimonianze e documenti inediti sul caso Garlasco, incluso un racconto di un testimone e messaggi vocali della cugina di Chiara Poggi.
Il caso di Garlasco torna sotto i riflettori con nuove rivelazioni che potrebbero cambiare la direzione delle indagini. Questa sera, martedì 20 maggio, durante il programma “Le Iene” su Italia 1, verranno presentati dettagli inediti tramite il racconto di un testimone e alcune telefonate mai ascoltate della madre di Andrea Sempio, nuovo indagato nel caso. Anche messaggi vocali di Paola Cappa, cugina della vittima Chiara Poggi, costituiranno parte del servizio, alimentando ulteriormente l’interesse su un delitto che ha segnato profondamente la cronaca italiana.

Il racconto di un testimone inedito
Al centro del servizio ci sarà un testimone, indicato con il nome fittizio di “Carlo”. Quest’ultimo riferisce di aver incontrato in ospedale una donna di Tromello, residente vicino alla casa della nonna materna delle gemelle Cappa, poco dopo l’omicidio. Questa donna ha raccontato di aver visto Stefania Cappa in uno stato di agitazione mentre cercava di entrare nella vecchia abitazione con un borsone pesante. Carlo specifica che, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione, non ha mai menzionato un alare da camino e aggiunge che le gemelle non erano mai state avvistate in quella zona prima di quel giorno. Il testimone sottolinea che la sua testimonianza viene alla luce solo ora poiché, a suo avviso, non c’era stata la volontà di ascoltarlo all’epoca dei fatti.
Carlo, incontrato nuovamente il giorno seguente, conferma ulteriori dettagli sulla situazione di panico in cui si trovava Stefania e menziona un rumore di oggetti gettati nel fosso. Sottolinea inoltre che le persone che avrebbero potuto confermare la scena erano già anziane all’epoca dell’omicidio e oggi non sono più in vita. Per non dimenticare, Carlo ha annotato tutto su dei taccuini, dimostrando così un forte desiderio di mantenere viva la memoria di quegli eventi inquietanti.
Le telefonate della madre di Andrea Sempio
Un altro aspetto significativo del servizio riguarda alcune telefonate tra la madre di Andrea Sempio e il giornalista Alessandro De Giuseppe. Prima che l’indagine sul figlio diventasse di dominio pubblico, la madre contattò la trasmissione per difenderlo dai sospetti che circolavano in paese. Durante la conversazione, ha menzionato anche l’avvocato Tizzoni, accusandolo di aver trasmesso documenti della procura al difensore di Sempio. Inoltre, ha fatto riferimento a una presunta testimone che, il giorno prima dell’omicidio, avrebbe assistito a un litigio sospetto tra Chiara e la cugina, ma che non ha mai informato le autorità competenti.
Nel corso della telefonata, la madre di Andrea ha dichiarato che in paese «in pochi credono davvero che Alberto sia l’assassino», suggerendo un clima di scetticismo attorno alla versione ufficiale dei fatti. Queste nuove informazioni potrebbero avere un impatto significativo sulla percezione pubblica del caso e sulle future indagini.
I messaggi vocali di Paola Cappa
All’interno del servizio, verranno trasmessi alcuni messaggi vocali di Paola Cappa, cugina di Chiara Poggi. Recentemente, si è diffusa la notizia che Paola avrebbe inviato un SMS in cui affermava: «Mi sa che abbiamo incastrato Stasi». Tuttavia, il destinatario di questo messaggio, Francesco Chiesa Soprani, ha consegnato a “Le Iene” un corposo materiale di messaggi e audio, in gran parte riguardanti il delitto di Garlasco, nel quale non compare mai la frase incriminata.
Tra i vocali inviati da Paola, emerge un messaggio in cui dichiara: «Guarda io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni…però dirò tutto, tutto, tutto, tutto». Queste dichiarazioni potrebbero rivelarsi fondamentali per comprendere meglio le dinamiche familiari e le relazioni interpersonali coinvolte nel caso. La trasmissione di questa sera offrirà quindi un’ulteriore chiave di lettura di un delitto che continua a far discutere l’opinione pubblica.