Stefania Matteuzzi in lacrime dopo la sentenza per l’assassino di sua sorella Alessandra
Per Stefania Matteuzzi e per chiunque volesse bene ad Alessandra, oggi è stata fatta giustizia: le parole della donna dopo la sentenza
Sollievo. È questo ciò che sta provando chiunque volesse bene ad Alessandra Matteuzzi, dopo che ieri i giudici della Corte D’Assise del Tribunale di Bologna hanno condannato all’ergastolo Giovanni Padovani, l’ex compagno che tolse la vita alla 56enne nell’agosto del 2022. In particolare Stefania Matteuzzi, sorella della vittima, è felicissima che sia stata fatta giustizia per Alessandra e per tutte le donne che ogni giorno vengono uccise brutalmente.
Ieri, lunedì 12 febbraio 2024, la Corte D’Assise del Tribunale di Bologna ha emesso la sentenza per il caso sulla morte di Alessandra Matteuzzi, la 56enne uccisa dall’ex fidanzato, il calciatore allora 27enne Giovanni Padovani, a colpi di martello e di una panchina di ferro. I giudici hanno riconosciuto tutte le aggravanti all’imputato, la premeditazione, i futili motivi, il legame affettivo con la vittima e lo stalking, per il quale era stato denunciato dalla stessa Alessandra nei mesi precedenti, condannandolo alla pena dell’ergastolo.
Tra coloro che di questa vicenda ne hanno sofferto più di tutti, c’è senza dubbio Stefania Matteuzzi, che con sua sorella Alessandra, quella sera, stava parlando al telefono ed ha sentito le sue urla strazianti mentre veniva uccisa.
Per lei oggi è finalmente arrivata la giustizia, come spiega ai microfoni del TgR Emilia Romagna:
Ho sempre pensato che in una relazione si può discutere e litigare, ma non uccidere. Non si può privare della libertà le persone, non si può fare stalking. Però purtroppo ci sono tanti casi come quello di mia sorella, e bisogna dare pene severe quando serve. Questa giuria l’ha fatto e questo mi riempie il cuore per andare avanti, perché io non so come ho fatto fino ad adesso. È un dolore troppo grande da sopportare, ma è stata presa la decisione giusta. Ora sono convinta che lei, ovunque sia, sia contenta. Perché lui meritava l’ergastolo.