Strage del Mottarone, i parenti delle vittime abbandonati dallo Stato
Le parole di una donna che ha perso la famiglia
Nella strage del Mottarone i parenti delle vittime si sentono abbandonati dallo Stato, che invece aveva promesso di stare vicino alle famiglie di chi quel giorno ha perso la vita. A parlare è una donna che nel terribile incidente della funivia ha perso la figlia, il nipote di soli 5 anni e anche il genero. E si è dovuta indebitare per poterli seppellire degnamente.
Teresa Pelaggi è la nonna di Mattia Zorloni, il bambino di 5 anni morto insieme alla sua mamma, Elisabetta Personini, e al suo papà, Vittorio Zolrloni, il 23 maggio di un anno fa. Durante la strage del Mottarone molte le vittime. La donna sottolinea che si è parlato molto di Eitan, il bimbo sopravvissuto, ma non del loro nipotino della stessa età morto.
La nostra vita è devastata, mio marito è andato in depressione, non si alzava più dal letto, non mangiava più, dopo due mesi stava per raggiungere anche lui nostra figlia.
In occasione di un’intervista al quotidiano La Repubblica, a un anno da quella terribile tragedia, la donna racconta che tutti le avevano promesso sostegno e supporto. Ma nessuno si è più fatto sentire e lei si è sentita e si sente ancora sola e abbandonata.
Ha potuto contare solo sull’aiuto di qualche vicino di casa e dei genitori dei compagni di asilo frequentati da suo nipote. Lo Stato non si è fatto mai sentire. E dall’assicurazione non sono arrivati soldi per poter almeno pagare i funerali delle tre vittime in famiglia.
Strage del Mottarone: i parenti delle vittime abbandonati a un anno dalla tragedia
La donna ha chiesto anche un aiuto al suo Comune di residenza per pagare il funerale. Ma la figlia non viveva più lì, quindi ha dovuto chiedere un prestito dalla banca.
Tra l’altro ha appreso della tragica notizia dai Tg:
Non sapevo che loro fossero andati al Mottarone. Poi l’altro mio figlio ha fatto il numero di mio genero e hanno risposto i Carabinieri dicendo che Elisabetta e Vittorio erano morti e che il bambino era gravissimo ed era stato portato in ospedale a Torino. Ma non ce l’ha fatta.