Strage di cani a Pasqua

Siamo a Castelfranco di Sotto (Pisa) dove si è consumata una vera tragedia, proprio nel giorno di Pasqua. Alcune polpette avvelenate sono  state buttate su una proprietà privata e hanno fatto una strage di cani. In quella zona recintata viveva una famiglia di 10 cani pastori tedeschi di proprietà di un noto ristoratore fiorentino, Lionello Briganti.

Dei 10 cani che vivevano in una tenuta nella frazione di Villa Campanile solo 2 si sono salvati ma sono in gravissime condizioni e stanno in terapia intensiva. Lionello racconta che i cani, mamma, papà e i loro 8 figli, non davano fastidio a nessuno e di non sapere chi avrebbe potuto fare un gesto del genere. L’uomo aggiunge che ha sempre avuto cani negli ultimi 50 anni e di non aver mai dovuto affrontare un simile dolore. I cani morti saranno sottoposti all’autopsia per capire quale è stata la sostanza che li ha uccisi. Lionello ha dichiarato di non avere nemici e di non aver mai ricevuto minacce da parte di nessuno e crede che il terribile gesto sia da attribuire a un pazzo. Se fosse così, quella persona sarebbe un pericolo anche per gi umani: un assassino seriale che si aggira sul territorio fiorentino. La polizia sta indagando. Il sindaco della città, Gabriele Toti, l’ha chiamato in giornata per dirgli che proprio poco tempo fa aveva scritto un post su Facebook in cui invitava la cittadinanza a fare attenzione perché c’erano voci di cani morti per avvelenamento sul territorio.

Foto di repertorio

Ecco cosa ha dichiarato il proprietario, Lionello Briganti.

“Non so con cosa li  abbiano avvelenati. Non credo di avere nemici e forse questo potrebbe essere stato  il gesto di un pazzoide che non ama i cani. Non auguro a nessuno  di vedere una strage del genere, per me è stata una brutta  Pasqua. Da 50 anni teniamo i cani, tutte le settimane  andavo a trovarli ed ero felicissimo di averli.  Erano una famiglia. Offro una grande ricompensa a chi mi darà notizie sull’autore”.

Noi non abbiamo parole.

Foto di repertorio

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Ci auguriamo che chi sa qualcosa sulla terribile vicenda parli… ma non per la ricompensa ma per aiutare le forze dell’ordine a prendere il colpevole.