Svolta nel caso della morte di Pierina Paganelli, presa un’importante decisione su Louis Dassilva
Chiusura delle indagini per l'omicidio di Pierina Paganelli: accusato Louis Dassilva di omicidio volontario aggravato, con premeditazione e crudeltà. La comunità riminese attende giustizia
Un’importante evoluzione si è verificata nell’inchiesta riguardante l’omicidio di Pierina Paganelli. La Procura della Repubblica di Rimini ha annunciato la chiusura delle indagini preliminari, formalizzando l’accusa di omicidio volontario aggravato nei confronti di Louis Dassilva, un 35enne di origine senegalese arrestato nel luglio del 2023. La vittima, Pierina, di 78 anni, è stata assassinata nel garage del suo condominio, situato in via del Ciclamino. Questo grave crimine ha lasciato un segno profondo sulla comunità di Rimini, e ora il caso sembra avviarsi verso una fase decisiva in ambito giudiziario.

Il sostituto procuratore Daniele Paci ha elaborato un quadro accusatorio che prevede quattro aggravanti a carico di Dassilva. Tra queste, si evidenziano motivi abbietti, crudeltà verso la vittima, approfittamento dell’oscurità notturna e delle condizioni sfavorevoli alla difesa della donna. Tuttavia, la premeditazione risulta essere un elemento cruciale, suggerendo che l’atto non solo fosse brutale, ma attentamente pianificato. Attualmente, Dassilva si trova in detenzione dal 16 luglio e ha come difensori gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. La sua situazione sarà esaminata dal Tribunale del Riesame di Bologna, dove è già stata fissata per il 22 maggio l’udienza per la revisione delle misure cautelari.
Pierina Paganelli, chiuse le indagini
Un momento decisivo nell’inchiesta è stato rappresentato dall’incidente probatorio tenutosi sotto la supervisione del giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini. Durante questa udienza, Manuela Bianchi, la nuora della vittima, ha fornito dichiarazioni che hanno ulteriormente complicato la posizione di Dassilva. In particolare, Manuela ha riferito che il giorno successivo all’omicidio, Dassilva l’avrebbe contattata per avvertirla del ritrovamento del corpo della suocera, suggerendole anche come comportarsi con le autorità e il personale medico. Queste informazioni, se confermate, potrebbero indicare un coinvolgimento diretto nell’omicidio e nelle fasi immediatamente successive al crimine.
All’esterno delle aule di giustizia, la questione continua a suscitare polemiche. Lunedì mattina, un gruppo di ventisei persone, provenienti da varie città italiane, si è radunato davanti al tribunale di Rimini per manifestare a favore di Louis. Molti di loro sono sostenitori della sua innocenza e hanno esposto striscioni e cartelli per esprimere dubbi sulla solidità delle prove contro di lui. Inoltre, hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla salute di Dassilva, attualmente in sciopero della fame e della sete, un gesto che ha richiamato l’attenzione dei media.
Le reazioni della famiglia Paganelli
I legali della famiglia Paganelli, Monica e Marco Lunedei, hanno immediatamente risposto alle manifestazioni di sostegno per Dassilva. In una dichiarazione ufficiale, hanno sottolineato che non intendono giudicare chi ha partecipato alla protesta, ma contestano la distorsione mediatica che potrebbe aver influenzato tali opinioni. Hanno affermato che solo il processo potrà rivelare la verità, ma chi avesse accesso al fascicolo d’indagine e alle prove a carico dell’imputato non sarebbe propenso a manifestare. Queste affermazioni evidenziano come la ricerca della verità debba avvenire nelle aule di giustizia, dove il processo avrà il compito di far emergere i fatti.