Svolta nel caso di Cristina Frazzica, la ragazza morta dopo essere stata travolta da un’imbarcazione: un dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale per l’identificazione

Vincenzo Carmine Leone, il 33enne che era con Cristina Frazzica al momento dell'incidente, ha raccontato i dettagli di quei terribili momenti.

Ci sono novità importanti sul caso della morte di Cristina Frazzica mentre era escursioe nelle acque partenopee. La ricerca della barca, poi scappata dopo lo scontro con la canoa di Cristina Frazzica e Vincenzo Carmine Leone, sembra essere a un punto di svolta.

Cristina Frazzica, la donna uccisa da uno scafo pirata

Le ricerche vanno avanti da domenica 9 giugno, dopo il brutto impatto nelle acque di Posillipo. La barca che ha ucciso la donna è stata finalmente individuata e attualmente è sotto sequestro. Gli investigatori hanno potuto trovare elementi importanti per le indagini grazie a un video delle telecamere di sicurezza di una località vicina allo scontro.

donna uccisa da uno scafo pirata

Ci sono riscontri importanti, ma non sono ancora sufficienti per un’identificazione certa del natante. Le riprese provengono dai sistemi di sorveglianza di Villa Rosebery, una delle residenze ufficiali del Presidente della Repubblica. La struttura è situata proprio davanti al luogo dell’incidente.

Per fare luce sulla sfortunata fine della ricercatrice Cristina Frazzica, nata nel 1993 a Taurianova (Reggio Calabria) e residente a Voghera (Pavia), la Procura di Napoli sta collaborando in grande sinergia con la polizia giudiziaria, la Capitaneria di Porto, la Polizia Marittima e i Vigili del Fuoco. I genitori di Cristina, arrivati dalla Lombardia, hanno incontrato gli inquirenti e si sta proseguendo per trovare giustizia per la giovane.

Cristina Frazzica, la donna uccisa da uno scafo pirata

È stata disposta l’autopsia sul corpo della giovane e una perizia sulla canoa distrutta. Vincenzo Carmine Leone, il penalista di 33 anni che era con Cristina Frazzica al momento dell’incidente, ha raccontato i dettagli di quei terribili momenti. L’uomo ha descritto la barca come un “bolide” che si muoveva a grande velocità, con la prua sollevata. Non è riuscito a vedere la persona alla guida né quante altre ce ne fossero a bordo.

Un dettaglio, però, potrebbe essere cruciale per le indagini: pare che la prua della barca non fosse bianca. Leone ha anche raccontato che lui e Cristina Frazzica hanno tentato in ogni modo di attirare l’attenzione del guidatore, ma senza successo. Quando si è giunti immediatamente vicini all’impatto, i due si sono subito gettati in mare. La donna ha avuto la peggio, ed è stata investita dalle eliche, mentre il giovane avvocato è riuscito a salvarsi rimanendo sott’acqua. Quando è riemerso, ha visto il corpo dell’amica. Con il kayak ha chiesto aiuto a una barca di passaggio ma era troppo tardi per salvarle la vita.