Titan: i passeggeri avrebbero vissuto un minuto d’inferno, prima della morte istantanea
Secondo l'ingegnere spagnolo Martìn, i passeggeri del Titan avrebbero capito tutto e vissuto un minuto d'inferno prima della morte
Riguardo all’incidente del Titan, il sottomarino della OceanGate imploso circa tre settimane fa nell’oceano Atlantico, si era detto che i cinque passeggeri a bordo non si era accorti di nulla ed avevano perso la vita sul colpo. Oggi, il parere di un esperto di sottomarini, l’ingegnere spagnolo José Luis Martín, vede un’ipotesi molto più agghiacciante.
Lo scorso 19 giugno si diffondeva praticamente in tutto il mondo la notizia della scomparsa del Titan, un piccolo sottomarino di proprietà della OceanGate, una società di turismo marittimo.
La piccola imbarcazione si era inabissata per raggiungere il fondale dell’oceano Atlantico e portare cinque persone a visitare il relitto del Titanic, il transatlantico affondato nel 1912.
Dopo giorni di ricerca, la stessa OceanGate aveva diramato un comunicato nel quale annunciava il decesso delle cinque persone e il ritrovamento di alcuni detriti del piccolo sottomarino.
Le vittime sono il francese Paul Henri Nargeolet, esperto di immersioni, l’imprenditore britannico Hamish Harding, l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood, amministratore del Seti Institute, suo figlio Suleman e Stockton Rush, l’amministratore delegato di OceanGate.
Gli ultimi attimi di vita dei passeggeri del Titan
Secondo le fonti ufficiali, a provocare la morte dei cinque passeggeri sarebbe stata una tremenda implosione dello stesso Titan, che in pochi decimi di secondo si sarebbe accartocciato su se stesso per via della pressione dell’acqua e avrebbe schiacciato le cinque persone.
Oggi, il parere di un esperto di sommergibili, l’ingegnere spagnolo José Luis Martín, vede uno scenario molto più agghiacciante.
Secondo lui il tutto si è verificato per un guasto all’impianto elettrico, che ha compromesso le comunicazione con la barca madre e il funzionamento dei motori.
Ciò avrebbe fatto precipitare “come una freccia” il Titan verso i fondali. La discesa dai 1700 metri di profondità ai 2500, punto in cui è avvenuta l’implosione, è durata circa un minuto.
60 secondi durante i quali i cinque passeggeri si sarebbero ammassati l’uno sull’altro, rendendosi perfettamente conto di quello che stava per accadere.
“Immagino l’orrore, la paura e l’agonia. Per loro deve essere stato come un film dell’orrore“: ha detto Martìn.
In quel periodo di tempo hanno realizzato tutto. E per di più nella completa oscurità. Difficile farsi un’idea di quello che hanno vissuto in quei momenti. Dopo quei 48 secondi, o un minuto, c’è stata l’implosione e poi la morte istantanea.