Torna la dicitura padre e madre sulla carta d’identità

Addio "genitori", torna la dicitura "madre" e "padre" sulla carta d'identità.

Addio “genitori”, torna la dicitura “madre” e “padre” sulla carta d’identità.

 

Si ritorna al passato, sulle carte di identità torna la dicitura “madre” e “padre”. Questa è stata una battaglia di Matteo Salvini ed è stato ufficializzato con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Su tutte le carte d’identità dei minorenni ritorna, quindi, la dicitura “madre” e “padre” modificando così il testo del 23 dicembre 2015. Qualche mese fa Salvini aveva proposto di reintegrare questa dicitura ma aveva ricevuto parere negativo dal Garante della Privacy, Antonello Soro, e dagli alleati di governo del Movimento 5 Stelle.

 

Ma ora è stato indotto un decreto che è stato firmato dal Ministero del dell’Interno, dalla pubblica amministrazione e da quello dell’economia con data del 31 gennaio del 2019, quindi questa nuova norma prevede la sostituzione del termine “genitori” con la dicitura “padre” e “madre” ogni volta che si presenta nel decreto che dispone le modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica.

Torna la dicitura padre e madre sulla carta d’identità

Lo scorso novembre il garante per la privacy aveva dato parere negativo su questa sostituzione ma Salvini aveva manifestato contro affermando che “non esiste privacy che neghi il diritto ad un bimbo di avere una mamma e un papà”. Antonello Soro, aveva affermato a riguardo: “La modifica introdotta dal decreto si è rivelata inattuabile in alcune ipotesi, con gli effetti discriminatori che necessariamente ne conseguono per il minore.”

 

Per esempio, nei casi nei quali egli sia affidato non al padre e alla madre biologici, ma a coloro i quali esercitino la responsabilità genitoriale a seguito di trascrizione di atto di nascita formato all’estero, sentenza di adozione in casi particolari o riconoscimento di provvedimento di adozione pronunciato all’estero“.

A sostenere il Ministro dell’Interno era arrivato il ministro leghista della famiglia Lorenzo fontana che aveva affermato: “Bravo Matteo sulle cose giuste si va avanti!“.