Tragedia al fiume, bambina di nove muore davanti agli occhi dei genitori: dove e cosa è successo
Una bambina di 9 anni annega nel fiume Piave mentre gioca con la famiglia. Nonostante i soccorsi, il corpo è stato ritrovato solo dopo due ore di ricerche
Un evento drammatico ha colpito la comunità di Cavaso del Tomba, in provincia di Treviso. Una giornata di sole si è trasformata in un incubo quando una bambina di 9 anni ha perso la vita annegando nel fiume Piave. La giovane vittima aveva origini macedoni e si trovava con la sua famiglia in un’area frequentata da molti per rinfrescarsi durante le calde giornate estive. La tragedia ha scosso la comunità locale, costringendo tutti a riflettere sulla sicurezza delle acque e sui rischi connessi a tali luoghi di svago.

La dinamica del dramma: cosa è successo nel fiume
La bimba si trovava in acqua insieme ai suoi familiari quando ha preso la decisione di tornare a riva. Un gesto che potrebbe sembrare innocuo, ma che si è rivelato fatale. Nel tentativo di sistemare i piedi sul fondo, la bambina è scivolata, probabilmente a causa delle alghe o delle rocce scivolose. In un attimo, la corrente del fiume, nota per la sua forza, ha trascinato via la piccola, che non è più riemersa. I familiari, inizialmente ignari della gravità della situazione, hanno iniziato a cercarla, chiamandola disperatamente mentre la paura cresceva con il passare dei minuti.
L’allerta e le operazioni di soccorso
La richiesta di aiuto è stata inoltrata poco dopo le 16:15. I carabinieri, insieme al personale del Suem e ai vigili del fuoco, hanno prontamente avviato le operazioni di ricerca. Circa venti soccorritori, inclusi sommozzatori, hanno scandagliato il letto del fiume, supportati da un elicottero e droni per monitorare la situazione dall’alto. Tuttavia, le intense correnti e la conformazione del greto del Piave hanno reso le ricerche particolarmente complesse e lunghe. Il tempo passava e la speranza di trovare Adna viva diminuiva.
Il recupero e l’identificazione della vittima
Ci sono volute due ore per recuperare il corpo senza vita di Adna, trovato incastrato tra due grandi rocce. I soccorritori hanno tentato di rianimarla, ma ogni tentativo è stato vano. La morte della bambina è avvenuta in modo silenzioso, lasciando un profondo senso di sconforto e smarrimento non solo nella sua famiglia, ma anche all’interno della comunità locale. La tragedia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle aree fluviali, richiamando l’attenzione sulle potenziali insidie che si nascondono dietro l’apparente tranquillità delle acque.
Le indagini in corso e le implicazioni future
I carabinieri della stazione di Pederobba hanno avviato un’inchiesta per fare luce sulle circostanze di questa tragedia. Le autorità stanno cercando di ricostruire ogni dettaglio dell’accaduto, per comprendere se vi siano stati fattori che abbiano contribuito alla fatalità. Nel frattempo, il dolore e la tristezza per la perdita di una giovane vita si fanno sentire in tutta la comunità. La storia di Adna Islam rappresenta un tragico monito sulla necessità di prestare attenzione e adottare misure preventive in prossimità di corsi d’acqua, specialmente durante i mesi estivi, quando il numero di persone che si reca in queste aree aumenta notevolmente.