Tragedia di Suviana, trovato il corpo della quinta vittima dell’esplosione nella centrale
L'ingegnere 57enne era stato dato per disperso dopo l'esplosione alla centrale idroelettrica sul lago di Suviana.
Il ritrovamento del corpo senza vita di Adriano Scandellari ha gettato nello sconforto la comunità natale di Ponte San Nicolò e non solo. L’ingegnere 57enne era dato per disperso dopo l’esplosione alla centrale idroelettrica sul lago di Suviana, nella frazione di Bargi, nel comune di Camugnano (Bologna).
Scandellari era un uomo stimato e benvoluto da tutti, un esempio di dedizione al lavoro e di impegno nella vita sociale. La tragedia accaduta alla centrale idroelettrica sul lago non ha lasciato scampo a cinque persone con quest’ultimo ritrovamento. Lo sconforto per i due dispersi è ancora più grande. Non si sa se sono riusciti a ricavare un nascondiglio o se saranno trovati i loro corpi rimasti intrappolati in profondità.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella famiglia. L’uomo, infatti, lascia la moglie Sabrina e le due figlie che hanno dovuto affrontare la straziante attesa del ritrovamento del corpo del marito. Immenso il dolore anche tra i colleghi di Scandellari all’Enel, dove lavorava dal 1993. La sua professionalità e competenza erano riconosciute da tutti, come testimoniato dal conferimento del titolo di Maestro del Lavoro da parte del Presidente della Repubblica alla fine del 2023.
Scandellari era inoltre un uomo attivo nella sua comunità, partecipando a diverse attività parrocchiali e associazionistiche. La sua scomparsa priva Ponte San Nicolò di una figura di riferimento, un esempio di impegno e altruismo.
La tragedia di Bargi ha acceso i riflettori sulla sicurezza degli impianti industriali e sulle condizioni di lavoro degli operai, uno dei temi “giganti” del nostro Paesi. Le autorità competenti stanno indagando sulle cause dell’esplosione per accertare eventuali responsabilità.
Nel frattempo, la comunità si stringe attorno alla famiglia di Adriano Scandellari, ricordando un uomo esemplare che ha lasciato un segno indelebile nella vita di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Oltre al dolore e alla commozione, la tragedia di Suviana ha sollevato diverse questioni importanti sulla manutenzione e la sicurezza negli impianti su tutto il territorio italiano.
La speranza è che da questa immensa sofferenza possa nascere un impegno concreto per migliorare la sicurezza sul lavoro e per rendere il lavoro un diritto senza pericoli e rischi insostenibili.