Tragedia in mare, traghetto affonda con a bordo decine di persone, si contano morti e dispersi: dove e cosa è successo
Traghetto affonda durante la traversata da Giava a Bali, causando quattro morti e 38 dispersi. Solo 23 passeggeri sono stati salvati, mentre le ricerche continuano tra le onde minacciose
Un traghetto affollato stava per intraprendere una traversata verso Bali, promettendo una serata tranquilla. Tuttavia, in pochi minuti, la situazione è rapidamente degenerata in un incubo, caratterizzato da urla e panico, mentre onde minacciose si abbattevano sull’imbarcazione. La tranquillità iniziale ha lasciato spazio a momenti di pura paura, con i passeggeri che si affannavano per mettersi in salvo.

L’imbarcazione era partita nel tardo pomeriggio, e il rumore dei motori si mescolava alle voci dei passeggeri. Ma quando il traghetto ha cominciato a rollare in maniera inquietante, la tensione è aumentata. Con l’acqua che iniziava a entrare e l’inclinazione sempre più marcata, i passeggeri si sono precipitati verso i ponti superiori, mentre il personale cercava di distribuire i giubbotti salvagente in un contesto di crescente caos.
Bali, affonda traghetto: 4 morti e 38 dispersi
Il traghetto, il KMP Tunu Pratama Jaya, ha iniziato ad affondare in circostanze drammatiche. Dopo aver lanciato un segnale di soccorso, il contatto con le autorità costiere è stato interrotto, lasciando i passeggeri in balia delle onde. In meno di dieci minuti, l’imbarcazione si è capovolta, e la superficie dell’acqua è stata illuminata solo dai rottami e dalle luci d’emergenza, mentre la notte calava inesorabile.
Le statistiche relative all’incidente sono tragiche: quattro persone hanno perso la vita, mentre 38 risultano disperse. Solo 23 passeggeri sono stati salvati. Il traghetto stava trasportando 65 persone, tra cui passeggeri e membri dell’equipaggio, e il disastro si è verificato a pochi minuti dalla partenza da Ketapang, sulla costa di Giava.
La notte è stata testimone di una lotta disperata per la sopravvivenza, con i soccorsi che sono partiti immediatamente, ma le condizioni del mare hanno complicato le operazioni. Le onde alte e il vento forte hanno reso il salvataggio una corsa contro il tempo, mentre i soccorritori si affannavano per recuperare i superstiti.
Coloro che sono stati salvati si sono trovati in condizioni critiche, con molti di loro in stato di incoscienza dopo aver trascorso ore aggrappati a pezzi di relitto. Le operazioni di ricerca continuano, con navi e gommoni impegnati nella speranza di trovare altre persone in vita. Le famiglie, riunite nei porti, attendono con ansia notizie dai loro cari.
Tra i dispersi ci sono anche membri dell’equipaggio, uomini esperti nel navigare le acque, ma mai preparati a una situazione così tragica. Ogni minuto che passa aumenta la preoccupazione e la tensione, mentre le autorità si dichiarano pronte a indagare sull’accaduto.
La sicurezza marittima in Indonesia: un problema cronico
L’Indonesia, un arcipelago con oltre 17.000 isole, dipende fortemente dal mare per i propri collegamenti. Questa stessa dipendenza mette in evidenza le debolezze di un sistema che spesso presenta carenze significative. Tragetti obsoleti, sovraffollamento e controlli di sicurezza inadeguati sono problematiche che emergono con preoccupante frequenza, specialmente sulla tratta tra Giava e Bali, nota per il suo intenso traffico marittimo.
Ogni nuovo incidente riporta alla luce le ferite mai completamente rimarginate. I rischi associati alla navigazione in queste acque sono ben noti, ma le riforme sembrano sempre rinviate. Le autorità competenti hanno avviato indagini e accertamenti, ma le famiglie delle vittime temono che le promesse di giustizia possano rimanere inattuate, come accaduto in passato.
La situazione è ulteriormente aggravata dalla recente memoria di un altro incidente: il rovesciamento di un traghetto al largo di Bali, avvenuto solo poche settimane prima, che aveva visto 89 persone a bordo. Fortunatamente, in quel caso non si sono registrate vittime, ma il timore è rimasto vivo tra i passeggeri e le loro famiglie, che si interrogano su quanti altri eventi tragici siano necessari prima che vengano adottate misure efficaci.
Le squadre di soccorso continuano a cercare nel relitto, mentre i social media si riempiono di testimonianze e video inquietanti. Tuttavia, la realtà rimane dura: la sicurezza marittima in queste regioni è un obiettivo ancora lontano e, per molti, la paura di navigare non svanirà facilmente.