Tragedia in vacanza: ragazza di 17 anni muore durante una gita in barca con le amiche. Le circostanze sono tragiche
Incidenti mortali tra imbarcazioni sul Lago di Como riaccendono il dibattito sulla sicurezza nautica, evidenziando la necessità di misure più rigorose per prevenire tragedie durante la stagione turistica.
Una tragedia ha colpito l’estate italiana, risvegliando il dibattito sulla sicurezza nelle acque interne, frequentemente sottovalutata. Un grave incidente ha portato alla morte di una giovane donna mentre si trovava in vacanza in una delle località più frequentate dai turisti. L’episodio, che ha visto coinvolte due imbarcazioni durante un affollato fine settimana, ha generato panico e disperazione, con conseguenze drammatiche.

Julina De Lannoy, 32 anni, originaria di Aruba, isola caraibica parte del Regno dei Paesi Bassi, si trovava in Italia per trascorrere qualche giorno di svago in compagnia di cinque amiche. La loro giornata iniziava serenamente a bordo di una barca a noleggio sul Lago di Como. Tuttavia, verso il primo pomeriggio del 12 luglio, nei pressi di viale Geno, tutto è cambiato. Secondo le prime ricostruzioni, il natante su cui viaggiava Julina ha avuto un incidente con un’altra imbarcazione in un tratto di lago molto trafficato, frequentato quotidianamente da numerose barche da diporto.
Lago di Como: incidente tra barche, Julina De Lannoy muore travolta dalle eliche
La collisione ha provocato la caduta di Julina in acqua, dove è stata colpita dall’elica della stessa barca da cui era caduta. In un attimo, la situazione è diventata tragica: soccorsa rapidamente e trasportata in codice rosso all’ospedale Sant’Anna di Como, Julina è giunta con arresto cardiaco e una gamba gravemente ferita. Nonostante gli sforzi dei medici, le sue condizioni erano già critiche. È deceduta poco dopo il ricovero, lasciando nello shock non solo i suoi amici, ma anche i turisti e i passanti che avevano assistito impotenti all’incidente dal lungolago.
Immediatamente dopo l’incidente, un ampio dispositivo di emergenza è stato attivato, coordinato dalla centrale operativa Soreu Laghi. Sul posto sono intervenuti membri della Guardia di Finanza, della Polizia Locale, della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco, oltre al personale della Croce Rossa, ambulanze e un’elisoccorso.
Anche un uomo di 44 anni, presente sull’altra imbarcazione coinvolta, ha riportato ferite, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Entrambi i natanti sono stati posti sotto sequestro per consentire le indagini necessarie. Gli investigatori stanno cercando di determinare se l’accaduto sia stato causato da un errore umano, una manovra imprudente, una distrazione o una violazione delle normative nautiche. Si indaga, in particolare, sul rispetto delle distanze di sicurezza, dei limiti di velocità e sull’uso dei dispositivi di protezione a bordo.
Questa tragedia ha riportato alla luce un problema noto ma spesso trascurato: la sicurezza nella navigazione turistica, specialmente durante i periodi di maggiore afflusso, quando le acque dei laghi e dei mari italiani sono affollate da barche a noleggio, di frequente condotte da persone inesperte. La morte di Julina De Lannoy rappresenta solo l’ultimo di una serie di incidenti estivi, nonostante gli appelli alla cautela e i controlli delle autorità.
In un momento di grande dolore, la famiglia di Julina si prepara a organizzare il rimpatrio della salma, mentre le autorità italiane sono chiamate a fare chiarezza su quanto accaduto e a riflettere su misure più efficaci per garantire che la bellezza del nostro Paese non sia segnata da nuove tragedie evitabili.