Tragedia Quargnento, la telefonata shock di Roberto Borlengo, il carabiniere ferito
Cascina esplosa a Quargnento, la telefonata shock di Roberto Borlengo, il carabiniere ferito, da sotto le macerie: "Stiamo morendo tutti, è crollato tutto"
Tragedia Quargnento, l’Arma ha reso disponibile la telefonata shock di Roberto Borlengo, il carabiniere ferito nell’esplosione. La deflagrazione ha fatto 3 vittime e diversi feriti. A perdere la vita sono stati i vigili del fuoco esperti Matteo Gastaldo e Marco Triches e il vigile del fuoco Antonino Candido. Ecco l’audio della telefonata.
Poco prima di mezzanotte del 5 ottobre 2019 un’esplosione ha squarciato una cascina disabitata nell’alessandrino, a Quargnento. I vigili del fuoco sono intervenuti in seguito a una telefonata cercando di contenere le fiamme. Ma poco dopo, verso l’1:15, una seconda esplosione li ha colti di sorpresa: 3 di loro hanno perso la vita: i vigili del fuoco esperti Matteo Gastaldo e Marco Triches e il vigile del fuoco Antonino Candido. Altri due vigili del fuoco sono rimasti feriti. Si tratta del caposquadra dei Vigili del fuoco Giuliano Dodero, il vigile Luca Trombetta. Con loro c’era il carabiniere Roberto Borlengo. Ed è stato proprio quest’ultimo a telefonare in caserma e chiedere l’intervento dei soccorsi.
Sentire quella drammatica telefonata è terribile e ci fa capire l’incubo vissuto dalle squadre di vigili del fuoco.
Mentre il carabiniere Roberto Borlengo spiega al collega in centrale quello che è successo, in sottofondo si sentono le urla strazianti dei feriti.
“Siamo tutti feriti, io sono messo male, sto perdendo sangue, tra poco svengo. Stiamo morendo, è crollato tutto Siamo tutti cotti, digli di fare in fretta perché siamo bloccati. Se mi va male di ai mie che gli voglio un mondo di bene”.
Ecco la trascrizione della telefonata:
Roberto Borlengo: «Manda qualcuno perché è esploso tutto. Tutti feriti, tutti quanti».
Carabinieri: «Riesci a stare al telefono?»
B: «Sì ci provo, raga, sto male ve lo dico. Io sono sotto qualcosa, non so cosa, sto malissimo. Siamo cotti, Pasquà. Dì di fare in fretta, di mandare delle gru, perché è crollato tutto. Manda qualcuno, ti prego, stanno morendo tutti qua».
C: «Che cosa è esploso?»
B: «È esplosa la palazzina, eravamo andati a fare il sopralluogo e niente… è esplosa. Siamo messi tutti male».
C: «Luciano è vicino a te?»
B: «No, non è vicino a me, lui è dall’altra parte. Però digli di fare presto siamo messi male, servono le gru perché siamo bloccati».
B: «Pasquà, se va male digli a miei che gli voglio un mondo di bene».
C: «Stai tranquillo Roberto. Siete sotto delle macerie?»
B: «Sì, siamo sotto delle macerie, fai in fretta ti prego che non ce la faccio più».
C: «Luciano lo vedi o è da un’altra parte?»
B: «No non lo vedo, ma mi sa che io sto per svenire. Fate veloce».
C: «A che piano eravate?»
B: «Era una villa, eravamo a piano terra. Io sicuramente ho perso un occhio, sto perdendo un sacco di sangue».
C: «Stai tranquillo».
B: «Ci provo, ma ho perso un sacco di sangue. Ho un piede sotto una maceria. Sto quasi per svenire. Ma vedi te se devo morire così a 31 anni».