Trieste, i funerali dei due agenti di polizia che hanno perso la vita in Questura
Trieste, poco fa si sono conclusi i funerali di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i 2 agenti che hanno perso la vita durante la sparatoria in Questura
A Trieste si sono svolti i funerali dei due agenti di polizia che hanno perso la vita durante la sparatoria in Questura. Una folla commossa ha salutato per l’ultima volte i due giovani. Momenti di commozione e di dolore all’arrivo delle due bare avvolte dal tricolore. Ecco un breve riepilogo di quello che è accaduto.
La cerimonia funebre dei due agenti di polizia è stata celebrata nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo dall’arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi. Pierluigi Rotta, 34 anni di Napoli e Matteo Demenego, 31 anni, di Velletri, hanno perso la vita in Questura, durante una sparatoria. I due agenti stavano interrogando Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, di origini dominicane, arrestato poco prima per il furto di un motorino.
Le bare dei due poliziotti, avvolte nel tricolore, sono arrivate prima in Questura a Trieste. Dopo che è stato suonato il silenzio, la folla ha accompagnato con un lungo applauso i due agenti nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo. La messa solenne è finita poco dopo le 12.30 e le bare son state portate a spalla dai colleghi di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.
Il vescovo di Trieste si è avvicinato ai loro familiari al termine dell’omelia per dire loro una parola di conforto. Ai funerali solenni erano presenti in tanti: gente comune e molte autorità: il Presidente della Camera Roberto Fico, il capo della Polizia Gabrielli, l questore Giuesppe Petronzi, il ministro degli Interni Lamorgese, il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga, il ministro dello Sviluppo economico, Patuanelli, il prefetto di Trieste Valerio Valenti e il viceministro Matteo Mauri.
Francesco Messina, il Capo Direzione anticrimine centrale, ha commentato così questo doloroso momento:
“È un giorno triste e doloroso, ma è anche un giorno che ci fa capire quanto il Paese ci stia vicino. Quando il Paese in situazioni di questo tipo risponde in questa maniera ciò serve a lenire la nostra ferita”. E poi ha aggiunto: “ci lecchiamo le nostre ferite, ci stringiamo tra di noi – perché questi ragazzi sono due membri della nostra famiglia. Abbiamo la consapevolezza di poter continuare a garantire la sicurezza per questo Paese”.