Una città intera sconvolta per la morte assurda di un giovane di soli 17 anni, lo straziante addio a Giuseppe: “Ci è voluto un fulmine arrivato dal cielo a fermarti”
Colpito in pieno da un fulmine mentre era a pascolare il gregge con suo padre: Giuseppe Cacciapaglia morto a soli 17 anni
Si sono celebrati oggi i funerali di Giuseppe Cacciapaglia, un ragazzino di soli 17 anni che ha trovato la sua fine in modo tragico, inaspettato, nel pomeriggio dello scorso sabato. Era a badare il pascolo insieme a suo padre, quando è stato colpito in pieno da un fulmine. Inutili per lui i soccorsi, inconsolabile il dolore della sua famiglia e dell’intera comunità di Santeramo in Colle, nel barese.
Una comunità intera, quella di Santeramo in Colle, comune pugliese di circa 25mila abitanti, situato in provincia di Bari, per la perdita improvvisa, inaspettata e drammatica di un giovanissimo ragazzo del posto, il 17enne Giuseppe Cacciapaglia.
Tutti lo ricordano come un bravissimo ragazzo, sempre gentile, disponibile, che amava giocare a calcio e dava una mano al padre con gli allevamenti di animali. Sabato pomeriggio era proprio con il papà e stavano badando al gregge, quando un fulmine caduto durante il temporale lo ha colpito in pieno. Inutile ogni tentativo di soccorso, con il ragazzo che è morto sul colpo, folgorato dalla scarica elettrica.
Questa mattina alle 10:00 sono tantissime le persone che hanno presenziato al funerale, che è stato celebrato nella chiesa del Sacro Cuore a Santeramo. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e invitato tutti ad osservare un minuto di silenzio proprio nell’orario previsto per l’inizio della funzione.
Innumerevoli anche i messaggi di cordoglio apparsi sul web. Uno in particolare, il più straziante, è arrivato dalla società del Santeramo calcio, per la quale Giuseppe giocava. Sulla pagina Facebook della squadra hanno scritto:
Ogni domenica ti toccava correre e scontrarti con gli avversari, il calcio la tua passione, il silenzio un tuo pregio. Mai un lamento, mai una parola fuori posto, eppure eri quello che più le prendeva, e noi a gioire della tua forza. Ci è voluto un fulmine arrivato dal cielo a fermarti, quel cielo che da domani sarà il tuo campo da gioco, la tua terra, la tua casa lontano da noi fisicamente, ma sempre presente nei nostri cuori.