Uomo di 50 anni ucciso dalla moglie, che poi ha tentato di coprire le sue tracce
A smascherare il piano diabolico della moglie dell'uomo di 50 anni, un messaggio inviato dalla vittima alla sua amante prima di morire
La Procura di Torino ha riaperto il caso riguardante la morte di un uomo di 50 anni, avvenuta nella primavera dello scorso anno proprio nel capoluogo piemontese. Motivo della riapertura del caso un messaggio inviato dall’uomo alla sua amante, il giorno prima di morire, nel quale le diceva che se gli fosse accaduto qualcosa di brutto la colpa sarebbe stata della moglie.
Una morte che quando era avvenuta non aveva destato particolari sospetti. L’uomo, un cinquantenne sposato e malato di un grave tumore al cavo orale, si era spento per sempre durante la primavera del 2021. Oltre alla malattia aveva anche una forte dipendenza dall’alcool. Elementi questi che non avevano portato medici e forze dell’ordine ad andare più a fondo alla vicenda.
A quanto pare, però, la verità è stata tutt’altra.
La vittima portava avanti da qualche tempo una relazione extra coniugale con una donna residente in Puglia e sua moglie lo aveva scoperto. Da quel momento ha iniziato a maltrattarlo pesantemente, tanto da preoccupare l’uomo e fargli pensare che lei avrebbe potuto anche fargli del male seriamente.
Da lì la decisione dell’uomo di confidarsi proprio con la sua amante, scrivendole diversi messaggi in cui le diceva che, se gli fosse accaduto qualcosa di brutto, se fosse morto, la colpa sarebbe stata di sua moglie.
Riaperto il caso della morte dell’uomo di 50 anni
Guarda caso, proprio il giorno successivo all’invio di quel messaggio, l’uomo di 50 anni è morto. A lanciare l’allarme era stata proprio la moglie e la sua morte non aveva destato particolari sospetti, proprio per le sue condizioni di salute.
La moglie aveva deciso di farlo cremare, proprio per coprire ogni traccia del suo reato. Ma l’amante che aveva ricollegato gli episodi, ha denunciato tutto ai Carabinieri che hanno poi bloccato tutto.
L’esame autoptico successivo svolto sul cadavere del 50enne, ha evidenziato che la morte era avvenuta per asfissia. La moglie lo aveva strangolato e soffocato, per poi cercare di far passare la sua morte come naturale.
Ora la signora, difesa dagli avvocati Alberto De Sanctis e Silvia Arnaudo, è stata rinviata a giudizio e dovrà rispondere dell’accusa di omicidio. Il processo partirà il prossimo 17 ottobre.