“Vi prego, ditemi come sta”. Le condizioni della mamma di 33 anni sono troppo gravi, non sa ancora dov’è la sua bambina e che il marito non ce l’ha fatta
La mamma sopravvissuta dalla caduta del bus è in gravi condizioni, non sa ancora che la figlia è critica e che suo marito è morto
Vite spezzate, vite stravolte, l’incidente del bus di Mestre non sarà mai dimenticato. Numerose le storie che hanno spezzato il cuore degli italiani, turisti che hanno perso la vita e sopravvissuti, che hanno perso i loro cari. Tra questi, c’è anche una mamma di soli 33 anni, Kateryna Sierova, che sta lottando per la sua vita, come la sua bambina, e che non sa ancora di aver perso per sempre il suo compagno.
La donna di origini ucraine è ricoverata nel reparto di terapia intensiva di Treviso. Non sa che la sua amata bambina sta lottando per la sua vita al Centro grandi ustionati di Padova. E non sa che il papà e suo compagno, Dima, non ce l’ha fatta. È tra le vittime dell’incidente del bus caduto dal cavalcavia a Mestre.
Le condizioni della figlia della mamma di 33 anni
La famiglia proveniva da Kherson, una delle città ucraine assalite da Putin. Kateryna Sierova e il suo Dima si sono sposati nel 2016. Nel 2019, hanno accolto tra le braccia la loro bellissima bambina. Quella stessa bambina che ora sta combattendo per rimanere aggrappata alla vita, ha riportato un trauma cranico e ustioni su circa il 60% del corpo. I dottori l’hanno definita una delle vittime più gravi:
È in una fase critica. Ha avuto un politrauma severo, aggravato da un’ustione importante e ha bisogno di tutto il supporto dell’equipe specialistiche.
La mamma di 33 anni continua a chiedere della sua bambina: “Come sta la mia bambina, ditemelo vi prego”. Kateryna si sta riprendendo e le sue condizioni non sono ancora stabili. La notizia del decesso del marito non le è stata ancora comunicata. Spetterà informarla, quando per i medici sarà pronta, ad una squadra di psicologi.
Quella di questa donna, non è l’unica storia che ha spezzato il cuore di tutti. C’è anche quella di Nico, un papà di 28 anni che è sopravvissuto per miracolo e che è stato costretto a riconoscere e salutare in obitorio la sua bambina di 17 mesi. La compagna e mamma della piccola è in coma farmacologico.