Effetto Natsubate: significato del termine e cosa fare

Effetto Natsubate, qual è il significato di questo termine? Se ne soffrite, ecco come correre ai ripari con i consigli degli esperti

Avete mai sentito parlare del Natsubate? È un effetto particolare che sperimentiamo nella stagione calda e che ci provoca malesseri e una stanchezza che assolutamente sembrano non trovare spiegazione in cause apparenti. Se ne soffrite, vi diciamo noi come superarne gli effetti!

Natsubate

Le temperature crescono e noi proviamo spossatezza, sonnolenza estrema, a volte anche problemi di digestione. Un malessere generale che ci mette a dura prova e che non ci consente di essere lucidi, tanto da litigare di più con il partner, al lavoro e anche sui social. Il termine Natsubate, che si riferisce a questa sindrome, arriva dal Giappone e significa, senza troppi giri di parole, esaurimento estivo.

Gli scienziati giapponesi con questo termine indicano quella sensazione di stanchezza estrema che proviamo quando le temperature sono molto alte. Le conseguenze possono essere disidratazione, crampi, colpi di calore. Sintomi da non sottovalutare mai.

Natsubate

Come si cura la Natsubate

Per fortuna sempre dal Giappone arriva la soluzione ai nostri problemi. Keiko Kamachi, dietologo e professore di nutrizione presso la Kagawa Nutrition University di Tokyo, spiega che, per superare la sindrome, dobbiamo fare piccoli pasti per avere la giusta dose di energie e nutrienti seguendo una dieta corretta. Lo spuntino a metà mattina e a metà pomeriggio, ad esempio, non deve mai mancare.

In Italia è la dieta dei cinque pasti, che dovremmo seguire tutti per i benefici che possiamo avere sia dal punto di vista mentale che fisico, riducendo disturbi di varia natura, tra i quali anche ansia, depressione e stress. Cosa mangiare come spuntino? Il Washington Post ci consiglia di pianificare i pasti facendo intercorrere 3 ore tra un pasto e l’altro. Frutta e prodotti integrali sono utili, così come snack che non superino il 10% dell’apporto calorico giornaliero. Sì a pane e grissini integrali ricchi di fibre, frutta idratante come anguria e melone, yogurt freschi. No ad alcol, caffè, insaccati, cibi ricchi di sale o in salamoia, come spiegato da uno studio condotto da Espresso Communication per Vitavigor, storico marchio dei Grissini di Milano.