Fotografare CASE: Concept Home a Venezia
Un'esposizione che riflette sul tema dell'"abitare"
Anna Mola si occupa d’arte. E’ cresciuta in campagna, sognando le grandi città. Ha studiato e lavorato in una grande città, sognando di tornare in campagna. Ora dice che è nel mezzo.
Si occupa di progetti legati alla fotografia e all’arte, organizza mostre ed eventi e insegna, appunto, storia della fotografia.
Questa volta a Venezia, ha organizzato “Concept Home”, una mostra collettiva con undici artisti provenienti da tutto il mondo: Meral Agar, Giulia Bacchetta, Iraceia De Oliveira, Emanuela Gregolin, Virpi Leinonen, Lili Mascio, Sara Moiola, Florian Mueller, Marianna Paternoster, Marco Randazzo e Sejkko (il mio preferito).
Il progetto “Concept Home” prende spunto dalle parole dell’architetto cileno Alejandro Aravena, curatore della 15a Biennale di Architettura: “Vorremmo imparare da quelle architetture che, nonostante la scarsità di mezzi, esaltano ciò che è disponibile invece di protestare per ciò che manca.”
La collettiva si propone di illustrare il tema dell’abitazione attraverso stili e forme d’arte diverse, quindi, con fotografie, sculture, opere digitali e collage, ciascun autore espone la propria interpretazione di “casa”.
Florian Mueller parla dell’abitare in un contesto molto urbano e propone due immagini simili pur appartenendo a realtà geograficamente molto lontane: Hong Kong e Manhattan. Cambiando scala, Sara Moiola presenta Ritratti di case, fotografie più intime che descrivono alcuni prefabbricati modulari, attraverso inquadrature d’insieme e close up sui dettagli. Soprannominate “villette finlandesi”, si trovano nella periferia a sud di Milano e mostrano quanto la casa possa essere personificata.
Emanuela Gregolin, con quattro fotografie in bianco e nero, ci fa entrare in un appartamento, alla scoperta di una realtà intima e vissuta, che si lascia solo intravedere e immaginare. Marianna Paternoster racconta un altro tipo di “abitare”, quello di chi non ha più casa e che ora vive in un rifugio nascosto, come un clandestino che ha trovato un riparo provvisorio nel magazzino abbandonato di un cantiere.
Iraceia De Oliveira, artista brasiliana, propone due micro-home, una bianca stilizzata, che rappresenta qualcosa che deve essere costruito e riempito, l’altra, coloratissima, che è la concretizzazione di sogni e desideri forse ancora inespressi. E poi ancora c’è il giardino segreto di Lili Mascio e l’affascinate immaginario del fotografo portoghese Sejkko.
Irreali e creative sono le fotografie di Giulia Bacchetta, giovane autrice piemontese, e molto concettuale è la composizione proposta da Marco Randazzo che espone 15 opere digitali di piccolo formato, prodotte da fotogrammi di video della tv (l’elemento casalingo) in cui è stato inserito un errore di decodifica, la sagoma di una casa di pensieri.
Virpi Leinonen, artista finlandese, ha lavorato a collage e gli elementi naturali e quelli primitivi si sono uniti ad altri più contemporanei, nella ricerca di un’ipotetica dimora collettiva di junghiana memoria. Infine, dalla Turchia, Meral Agar ha proposto una serie di diverse situazioni domestiche in cui cambia sempre il ruolo della donna.
L’esposizione, dunque, è veramente molto interessante e vi invitiamo a visitare Concept Home a Venezia, presso la Made In.. Art Gallery, sino al 29 aprile 2016.