Chi sono i neri che ballano con la bara su Whatsapp: tutto sui video divenuti virali

Da qualche giorno siamo invasi da video di uomini neri che ballano con la bara, su Whatsapp: ecco chi sono e che storia c'è dietro

Ultimamente sono diventati sempre più virali dei neri che ballano con una bara sulle spalle, in particolare su Whatsapp, dove il video che li ritrae ha fatto praticamente il giro del mondo. Si tratta di sei ragazzi di colore che svolgono il loro lavoro, ma che, ai nostri occhi, risulta veramente bizzarro. Ma che storia si nasconde dietro quel balletto?

Perché questo video è diventato virale?

Il motivo principale del perché questo video è diventato virale è principalmente uno ed è anche abbastanza evidente: queste persone stanno letteralmente ballando mentre portano sulle spalle una bara con un defunto dentro. Agli occhi di noi occidentali, questa cosa appare bizzarra e, molto sicuramente, anche dissacrante nei confronti di quella che è la nostra visione del rito funebre. Infatti, insieme al video, diventato appunto virale, sono seguiti moltissimi commenti negativi che accusavano il gesto come poco rispettoso nei confronti del morto. Il problema, è che molti, probabilmente, non hanno notata il fatto che queste persone non sono occidentali, quindi, molto probabilmente, non hanno i nostri stessi usi e costumi. Dietro queste polemiche, perciò, si nasconde una cultura immensa che molti non possono nemmeno lontanamente immaginare, ma che nasconde centinaia e centinaia di anni di esistenza. Infatti, in Africa sono moltissimi i rituali che noi non applichiamo e che, forse, nemmeno conosciamo. La cultura africana è un mondo che, seppure geograficamente non così lontano, è culturalmente all’antipode opposto rispetto al nostro. I gesti strani, però, sono anche quelli che generano più scalpore e più curiosità: è anche questo un motivo della grande diffusione del video per tutto il globo.

La vera storia dei neri che ballano con la bara

Probabilmente, tutti coloro che hanno criticato il gesto, non si sono molto informati sulla vera storia dei neri che ballano con la bara. Se lo avessero fatto, con una mente aperta, sarebbero venuti a conoscenza della cultura ritualistica che rappresenta questo video. L’Africa tutta ha delle tradizioni lontane anni luce dalle nostre e, i gesti che compiono gli africani in determinate situazioni, spesso ci portano a non comprenderli fino in fondo. In questo caso, si tratta di un rito funebre praticato nella zona della Repubblica di Ghana, una nazione africana collocata lungo il Golfo di Guinea, nell’Africa Occidentale.

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Il rito, per l’appunto, prevede che i necrofori, che sono degli operatori funebri, comunemente conosciuti come becchini, ballino durante il trasporto della bara. Non è un gesto dissacrante o poco rispettoso, ma si tratta, piuttosto, di un’onorificenza nei confronti della memoria del defunto. Infatti, attuando questi balletti, il morto e la sua memoria vengono onorati, portando grande rispetto nei confronti dell’uomo che è stato. Il rito funebre, infatti, in diversi stati africani, è il momento per eccellenza per onorare la vita del morto, in modo per dimostrare tutto l’amore e l’affetto che i familiari hanno avuto e tutt’ora hanno nei confronti della persona cara, ormai morta. Non sempre e non in tutti i luoghi nel mondo la morte è vista come un momento negativo. Certo, perdere un proprio caro non è mai una sensazione bella, ma non sempre il trapasso è qualcosa che porta sofferenza all’anima della persona casa. Infatti, proprio per evitare questo, molte culture prevedono di aiutare l’anima del defunto durante il trapasso, onorando anche la figura della morte.

Riti funebri particolari

Come si accennava precedentemente, esistono moltissimi riti funebri particolari, ma che sono lontani anni luce dalla nostra visione di rito funebre. Un fatto che li genera è proprio la concezione della morte vista in maniera particolare ed antitetica rispetto alla nostra. Secondo la visione occidentale, la morte è un momento di distacco dalla persona cara, per molte altre persone, di cultura differente non è così. In molte parti del mondo, per esempio, si crede che lo spirito del defunto sia sempre tra i vivi, per questo la sua vita non avrà mai veramente fine. Da questa visione, si sono generati riti tanto particolare quanto pittoreschi. Per esempio, in Indonesia c’è la tradizione dell’imbalsamazione dei morti. Questo, ovviamente, ha uno scopo ben preciso: la riesumazione dei cadaveri. Dopo essere stati riesumati, i corpi, in una giornata particolare, vengono riadattati alla vita del villaggio e inseriti negli ambienti domestici, andando ad emulare le loro azioni in vita: possiamo vedere, girando per le zone, cadaveri vestiti con gli indumenti utilizzati in vita, posizionati su sedie e sistemati come se fossero veramente vivi, magari anche con una bella sigaretta in bocca. Dopo che questa giornata ha avuto fine, vengono ripresi e nuovamente sistemati nelle loro tombe, per poi non essere più toccati. Una tradizione alquanto macabra, secondo la nostra visione, ma focalizzandoci sulle credenze di quel popolo, risulta solamente come un metodo per poter sentire ancora la presenza della persona casa vicino.

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Non dobbiamo pensare, però, che queste cose siano esclusive di abitanti di paesi come l’Asia o l’Africa, ma anche in zone occidentali capitano eventi così particolari. Vediamo, per esempio, il Messico essere conosciuto per il suo culto della Nuestra Señora de la Santa Muerte , ossia la Nostra Signora della Santa Morte. La morte, infatti, lì viene venerata come una vera e propria divinità. In questo caso, vediamo come vengano anche qui riesumati gli scheletri dei morti, in particolare i teschi. Questi, durante i giorni di festeggiamento della divinità, vengono posizionati per tutta Città del Messico, in particolare nel quartiere di Tepito (uno dei più pericolosi della città), e vengono agghindati con gioielli, fiori e veli. L’obiettivo è quello di pregare la Madonna Morte, affinché sia benevola con le anime dei defunti e con quelle dei futuri morti. Sono molto diffuse, inoltre, le statue che rappresentano la figura intere della santa, simile alla morte mietitrice, a noi più familiare. In base al colore della tonaca con cui è vestita, si individuano i diversi poteri che rappresenta.

I montaggi più divertenti

Insomma, tornando al culto nella Repubblica di Ghana, abbiamo visto come ai nostri occhi risulti particolare: per questo motivo, sono moltissimi i montaggi più divertenti che girano sul web. In alcuni, per esempio, si possono vedere persone in situazioni pericolose, che finiscono magari con un incidente, e, un momento prima di uno schianto, per esempio, il video si interrompe e appaiono le facce dei sei ragazzi che sono i principali protagonisti del video di Ghana. Sicuramente, questa cosa risulta molto ilare ed è quindi un altro approccio alla situazione: c’è chi la critica, considerandola dissacrante, e chi, invece, la utilizza per creare situazioni che possano suscitare simpatia in chi guarda.

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Ovviamente, insieme ai video simpatici, si sono diffusi moltissimi meme: delle vignette, sempre di carattere satirico, che hanno come obiettivo sempre far divertire il pubblico. Questa tipologia di umorismo è comunemente conosciuto come Black Humor, ossia Umorismo Nero. Non si chiama così perché basato su persone di colore, ma perché l’argomento principale delle battute è proprio la morte. Si scherza, quindi, sulla morte e su argomenti generalmente considerati sensibili. Non tutti, ovviamente, apprezzano questo tipo di umorismo: le critiche, a coloro che diffondono questo genere di battute, sono moltissime e provengono da coloro che, solitamente, sono più sensibili ad argomenti di questo tipo. In sostanza, da coloro che non ci trovano niente da ridere sulla morte in generale. Pare, però, che queste persone siano realmente poche, data comunque la larga diffusione del video degli operatori funebri africani montato insieme ad altri eventi pericolosi, come per esempio una corsa su Gokart.