Fratelli d’Italia è ufficialmente l’inno d’Italia
Lo sapevate, vero, che era ancora provvisorio?
Fratelli d’Italia è l’inno di tutti gli italiani: lo sappiamo fin da piccolino, fin da quando lo cantiamo magari a scuola per qualche festa come il 25 aprile o il 2 giugno o quando lo intoniamo per incitare la nazionale italiana. Anzi no, Fratelli d’Italia per 71 anni non è stato l’inno degli italiani: lo sapevate, vero, che l’Inno di Mameli, che tutti conosciamo, almeno nella prima strofa (eh sì, è molto più lungo) era l’Inno provvisorio della Repubblica Italiana? Ci sono voluti più di 70 anni per ufficializzarlo. Ma siamo in Italia, i tempi della burocrazia e delle leggi sono lunghi, lo sappiamo!
L’Inno di Mameli era stato scelto provvisoriamente il 12 ottobre del 1946, poco dopo la nascita della Repubblica Italiana, dopo il Referendum che aveva chiesto agli italiani se rimanere una monarchia o diventare una repubblica. A 71 anni di distanza da quella decisione, il Senato ha approvato definitivamente la legge che rende ufficiale l’inno di Mameli come inno dell’Italia: proprio adesso che la nazionale azzurra non va ai Mondiali di Russia 2018?
Fratelli d’Italia è stato scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro. Di solito nelle occasioni ufficiali cantiamo solo la prima strofa, ripetuta due volte e che termina con un Sì forte e chiaro. Ma l’inno di Mameli è molto più lungo e noi vogliamo proporvi tutto il testo: su, imparatelo, non ci servirà per i Mondiali 2018, ma ora che è definitivo meglio saperlo dalla prima all’ultima strofa, no?
Fratelli d’Italia,
L’Italia s’è desta;
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma;
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci;
L’unione e l’amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.
Dall’Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
L’Italia chiamò.