La storia del piccolo Saroo, ritrovatosi abbandonato a soli cinque anni

Saroo aveva cinque anni, quando si è svegliato in una stazione e si è reso conto di essere solo, circondato da una folla sconosciuta.

Questo bambino, di nome Saroo, che vedete nelle immagini di seguito, è il protagonista di questa storia incredibile. Aveva cinque anni, quando un giorno si è svegliato in una stazione ferroviaria in India e si è reso conto di essere completamente solo, in mezzo ad una folla di sconosciuti. A quell’età non era capace di dire ai passanti dove fosse casa sua ne chi fossero i suoi genitori.

 

Era il 1986, quando lo spiacevole episodio ebbe inizio. Soltanto dopo 25 anni, quando era un ragazzo, è riuscito a capire cosa fosse successo realmente successo quel giorno e a ritrovare sua madre. Stava viaggiando con suo fratello maggiore, lavorando come spazzino sui treni dell’India.“Era notte fonda, siamo scesi dal treno ed ero così stanco che mi sono seduto in una delle stazioni ferroviarie e ho finito per addormentarmi.” Quel pisolino, ha purtroppo determinato il resto della sua vita. “Pensavo che mio fratello sarebbe tornato e mi avrebbe svegliato, ma quando mi sono svegliato non l’ho trovato da nessuna parte. Ho visto un treno davanti a me e ho pensato che doveva trovarsi a bordo, così sono salito, con la speranza di trovarlo”, ha raccontato. Ma quel bambino di cinque anni, era esausto, non ha trovato suo fratello e si è addormentato di nuovo, svegliandosi dopo 14 ore. Si è ritrovato a Calcutta, una delle più grandi e famose città dell’India. Il bambino, terrorizzato, ha iniziato a chiedere aiuto ai passanti, ma ha poi capito di non potersi fidare di nessuno. Purtroppo ha continuato a vivere la sua vita come un povero mendicante e se qualcuno provava ad avvicinarsi a lui, Saroo fuggiva via.

Alla fine, quando la sua storia si è diffusa, è stato salvato da alcune persone di buon cuore ed è stato portato in un orfanotrofio. Non passò molto tempo, prima che fu adottato dalla famiglia Brierley, in Tasmania. La sua vita finalmente era quasi diventata normale, aveva un tetto e del cibo quotidiano, ma crescendo il desiderio di conoscere la sua storia, si fece sempre più forte.

Era un povero analfabeta, non sapeva nemmeno in quale città fosse nato. Aveva con se solo quei pochi ricordi, così decise di imparare ad usare  Google Earth, per scoprire qualcosa sulla sua provenienza. Aveva delle immagini visive sulla testa, grazie alle quali trovò il posto dove era salito su quel treno, poi calcolò le 14 ore di tragitto e riuscì a risalire a Calcutta. Continuando le sue ricerche e utilizzando lo zoom sulle immagini, riuscì a trovare una casa familiare, dove ricordava di aver giocato da bambino!

Quella città si chiamava Khandwa. Il giorno successivo decise di recarsi lì di persona, per cercare di scoprire qualcos’altro. Ma quando arrivò dinanzi quella abitazione, non trovò ciò che immaginava. “C‘era un lucchetto, la casa era chiusa, disabitata e decisamente trascurata. Lì non ci abitava nessuno…” Così iniziò a chiedere in giro. Gli dissero che quella famiglia si era trasferita, ma non sapevano altro, finché l’ennesima persona non si avvicinò a lui e gli disse: “vieni con me, ti porto da tua madre”.

“Quella vecchia donna rimase a fissarmi, poi mi prese per mano e mi disse di seguirla dentro. Era confusa, dopo 25 anni, suo figlio era riapparso come un fantasma. Si era ormai convinta che io fossi morto. Iniziai subito a farle delle domande e le chiesi di mio fratello. Lei mi guardò e con le lacrime agli occhi mi disse, che dopo due mesi dalla nostra scomparsa, è stato trovato morto, in due pezzi, sui binari di una ferrovia. Nessuno ha mai saputo se si è trattato di un incidente o di un brutto scherzo.

Avevo finalmente scoperto cosa era accaduto quella notte. Lei mi aveva cercato, non mi avevano abbandonato. Sono tornato a casa mia, alla mia vita, ma non ho mai interrotto i rapporti con la mia mamma biologica. Avevo bisogno di sapere tuta la verità. Adesso vivo meglio”, ha concluso Saroo.

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