La storia di Olivia e del piccolo Leo

La rara forma di nanismo, che ha colpito il piccolo Leo

Olivia Hewetson, di Auckland, ha deciso di raccontare a tutti la sua esperienze con il suo terzo figlio Leo. Durante, l’ultima visita di routine, il medico ha detto a questa mamma, che c’era qualcosa di strano nel suo bambino e che per avere risposte certe, sarebbe dovuta andare da un’ostetrica.

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Ovviamente, le è crollato il mondo addosso ed ha deciso di tornare a casa, per parlarne con suo marito. “Non ho aperto Google, perché altrimenti sarei impazzita. Riuscivo solo ad immaginare la nostra famiglia, con un figlio sulla sedia a rotelle. La mia paura era anche che, sarebbe nato morto e che non l’avrei mai potuto tenere tra le mie braccia o vivere momenti felici e spensierati con lui. Quando ho parlato con mio marito, mi ha detto di andare subito in ospedale, per poter parlare con uno specialista.” Ha raccontato Olivia. Una volta li, però, nessuno è stato in grado di dare una risposta alle domande di questi due genitori. L’unica cosa che gli è stata detta, era che le braccia e le gambe di Leo, in realtà, non stavano crescendo molto bene. Diversi giorni dopo questa notizia, la donna, è entrata in travaglio. “Sono state le ore più lunghe della mia vita. Poi, quando mio figlio è venuto al mondo, il medico è entrato nella mia stanza e mi ha detto tutto. Leo è affetto da acondroplasia, una rara forma di nanismo non genetica. Ero triste, poiché sapevo che il mio bambino avrebbe dovuto affrontare diverse sfide. Sapevo che sarebbe stato molto diverso da quello che avevo immaginato, ma questo non era il mio problema più grande. La mia paura, era il dolore che avrei dovuto provare quando sarebbe stato male e quando lo avrebbero sottoposto a diversi interventi chirurgici.” Ha raccontato Olivia. Ecco il video della storia di seguito:

Nonostante questo, però, nel momento in cui è nato il piccolo Leo, un’ostetrica, quando ha visto il dolore negli occhi della mamma, l’ha guardato e le ha detto: “Avvolgilo in una coperta e non vedrai che sarà diverso dagli altri!” 

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Parole che, ovviamente non dimenticherà mai più. Oggi, però, il piccolo ha diciannove mesi ed è molto felice. Anche i suoi genitori, sono orgogliosi di averlo nelle loro vite, anche se sono consapevoli delle sfide che dovranno affrontare.

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“La preoccupazione è ladra di ogni gioia. Noi siamo consapevoli che Leo ha il nanismo, ma per ora, ci godiamo ogni momento felice che abbiamo con lui.” Conclude Olivia.

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Che storia meravigliosa, fatela conoscere ai vostri amici, condividete!

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