Fashion trend: ecco perché il 2016 è stato l’anno della moda genderless

Niente più maschile o femminile, la moda del futuro è senza sesso

“Azzurro per i maschi, rosa per le femmine”. Una regola non scritta che ci ha accompagnati fin da piccoli e che riflette la nostra cultura in fatto di distinzione di genere.

Il gender è ormai oggetto di discussione all’ordine del giorno e non manca di toccare ovviamente anche la moda che è lo specchio dei cambiamenti della nostra società. E’ interessante perciò notare come, in un anno in cui il tema del gender si è fatto ancora più spazio, il mondo del fashion abbia espresso chiaramente la propria posizione puntando sempre di più a uno stile genderless, cioè senza genere.

2016: L’ANNO DELLA MODA “SENZA SESSO”

Nel 2016 infatti l’industria della moda ha vissuto più di un momento di svolta nell’abbracciare il concetto di stile genderless. Ecco qualche esempio: modelli misti sulle passerelle sia della moda maschile che femminile nelle sfilate di Gucci, Saint Laurent, Burberry; si sono affermati sempre più stilisti di capi unisex, come Emily Adams Bode e Grace Wales Bonner che si rifiutano di distinguere definitivamente tra “maschio” e “femmina”. Non dimentichiamo poi anche un’altra conquista della moda nel 2016: modelli trans finalmente sfilano e sono protagonisti di importanti campagne pubblicitarie. Un altro esempio è quello della modella Rain Dove, il cui successo è arrivato grazie a un ingaggio per una sfilata di Calvin Klein il cui direttore l’aveva scambiata per un uomo. Da lì si sono aperte per lei le porte delle più importanti sfilate di moda, sia maschili che femminili. Impossibile non menzionare il caso di Jayden Smith, figlio dell’attore Will Smith, è stato scelto da Louis Vuitton per la campagna pubblicitaria womenswear primavera-estate 2016. Tutto all’insegna di una crescente liquidità in fatto di sessualità e orientamento sessuale.

LONDRA: IL PROGETTO AGENDER DA SELFRIDGES

Altre due stiliste che hanno fatto dell’unisex il loro cavallo di battaglia sono Erica e Faye Toogood, per la quale “distinguere tra il blu per i maschi e il rosa per le femmine è ormai troppo antiquato”. Nel marzo 2016 hanno collaborato con Selfridges, il celebre store britannico di lusso, per il progetto Agender. Lo store di Londra è stato trasformato eliminando la separazione tra le sezioni femminili e maschili e raccogliendo tutti gli abiti in un unico open space, senza alcuna “guida” da seguire per i clienti. L’esperimento si è rivelato di grande successo e ha aperto le porte per una nuova filosofia dell’acquisto che non si fondi su regole dettate né dalle taglie né dal genere, bensì solo sul trovare un capo che rispecchi l’essenza della persona e la faccia star bene. Niente più “she” o “he”, ma solo “me”.

DA INSTAGRAM ALLE PASSERELLE: LE STAR GENDERLESS SUL WEB

Non c’è più bisogno di essere femminili o maschili, ciò che conta veramente è che persona siamo. E lo hanno capito anche le star dello street style su Instagram: da Adwoa Aboah a Binx Walton e Slick Woods, donne che hanno costruito il loro stile proprio sul superamento della differenza tra maschile e femminile per trovare la sensualità anche nell’oversize, nel baggy, nei capelli rasati o appositamente in disordine così come nell’assenza di make up. E ci hanno fatto dimenticare parole come “androgino” e “boyish”.

BEAUTY: IL MAKE UP NON E’ SOLO COSA DA DONNE

Non è da meno il mondo del beauty: molte aziende stanno infatti puntando sempre di più sugli uomini per pubblicizzare i lanci di nuovi prodotti o per la scelta dei loro ambassadors. I casi più recenti sono quelli dei marchi statunitensi CoverGirl e Maybelline NewYork. Il primo ha scelto come suo rappresentante il beauty vlogger James Charles affiancando alla novità di un ragazzo come volto della pubblicità di un mascara un’operazione di influencer marketing, strategia ormai diffusa tra le compagnie di moda e beauty. Maybelline ha seguito le orme del diretto competitor, assegnando il ruolo di ambassador a un altro YouTuber americano: Manny Gutierrez.

IL FUTURO? E’ OVERSIZE E SENZA GENERE

Sarà interessante vedere come il tema del genderless continuerà a essere presente nei trend del 2017, oppure se sarà solo una stella cadente. Intanto i segni del cambiamento sono però già evidenti: non solo campagne pubblicitarie beauty e fashion che vanno al di là del genere, ma anche collezioni che dimostrano che il futuro del fashion punta all’assenza di regole definite, all’oversize, ad abiti larghi e confortevoli che si sposano bene con un atteggiamento sicuro e confident, per un risultato senza dubbio sexy. In fondo non c’è bisogno di un body-con dress per esprimere la propria sensualità, anzi! Tutto deve ruotare intorno al proprio sé, perché è ciò che ci fa sentire bene e cool a renderci veramente belli.