Il cotone dei vestiti H&M è sicuro?

Ecco come il brand, e altre aziende, curano la creazione dei capi d'abbigliamento

 

Se sei una persona attenta all’etichetta quando compri i vestiti, per verificare di indossare tessuti sicuri e naturali, sarai a conoscenza del fatto che non tutte le aziende, soprattutto i marchi famosi, prestano la massima cura nella creazione di un capo.

Il cotone

L’industria del cotone è una di quelle con un impatto ambientale tra i più elevati: per lo sfruttamento del lavoro minorile, per l’uso massiccio di acqua  – per una t-shirt servono circa 3000 litri – e per l’uso smodato di pesticidi, che inquinano la terra e fanno ammalare gli agricoltori.

Esiste un rimedio però a tutto questo, ovvero il cotone biologico che viene prodotto con l’utilizzo di fertilizzanti di origine vegetale. L’eliminazione dei parassiti avviene tramite l’uso di insetti antagonisti, la rimozione delle erbe infestanti tramite processi meccanici – impiego di trattori, zappe o a mano – e si fa un uso esclusivo di semenze che abbiano subito almeno quattro germinazioni in assenza di trattamenti chimici.

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Il cotone

Le aziende

Con uno studio condotto da Rank a Brand – che ha tenuto sotto controllo 37 aziende della moda e del settore tessile, valutandole in base ai loro comportamenti sull’utilizzo della materia prima – è stata stilata una classifica dei brand, in base alla loro attenzione circa l’uso e l’approvvigionamento del cotone.

Ikea risulta essere in prima linea, seguita da H&M, Nike e Adidas leggermente sotto. I brand che hanno quasi toccato il fondo della classifica sono GAP, Walmart e Ralph Lauren.

Fonte: momentodonna.it