Dargen D’Amico, ecco perché indossa sempre gli occhiali

Che sia giorno o notte per Dargen D'Amico gli occhiali sono d'obbligo, ecco perché.

Dargen D’Amico è stato uno dei cantanti più apprezzati durante lo scorso Festival di Sanremo. Il suo brano “dove si balla” è rimasto nella classifica delle hit più suonate fino a qualche settimana fa.

Il festival ha rappresentato per lui una grande vetrina, per farsi conoscere anche da chi non aveva ancora avuto modo di ascoltare la sua musica. Sicuramente oltre alle doti musicali, Dargen è rimasto impresso anche per i suoi look molto eccentrici.

Dargen D'Amico occhiali
Fonte: web

Il cantante si è presentato sul palco in tutte e 5 le serate sempre con vestiti eleganti ma al tempo stesso appariscenti composti da colori e fantasie molto effetto wow.

Oltre all’abbigliamento un altro segno distintivo di Dargen sono sicuramente gli occhiali. Per lui completano davvero il look e sono un accessorio irrinunciabile. È impossibile vedere Dargen in qualche uscita pubblica senza i suoi amati occhiali, li indossa praticamente sempre, sia di mattino che di sera.

Tempo fa fu ospite a Domenica In da Mara Venier e chi meglio di lei poteva fargli questa domanda scomoda, ovvero: “come mai indossi sempre gli occhiali?”.

Il cantante così ha svelato finalmente il motivo per cui indossa sempre gli occhiali.

“Non credo che sia necessario far vedere tutto. Per molti stare sui social diventa un’ossessione, sempre a controllare quanti like, quanti follower. Io porto gli occhiali perché penso sia giusto non mostrare tutto di sé e se posso evitarmi questo disturbo preferisco…” – le sue parole.

E alla fine la zia Mara ebbe l’onore di vederlo dietro le quinte senza gli occhiali esclamando: “ha gli occhi belli”.

Intanto per Dargen dopo il successo di Sanremo si sono aperte le strade per altre collaborazioni. Attualmente infatti è un giudice della nuova edizione di X-Factor. Una popolarità che non si aspettava.

“No, così no, per niente. Avevo ben chiaro che la partecipazione a Sanremo potesse essere uno spartiacque per la mia produzione musicale ed era quello che volevo perché le ultime operazioni discografiche non sembravano generare sufficienti numeri da mantenere il progetto autosufficiente, quindi stavo facendo altro” – ha detto a Corriere della Sera.