Terremoto: scossa avvertita poco fa preceduta da un boato
La scossa di terremoto è stata preceduta da un boato, e anche stavolta la scossa è stata superficiale e prolungata
Il sismografo dei Campi Flegrei ha registrato l’ennesima scossa terremoto, parte di uno sciame sismico pressoché infinito. Quella che è stata segnalata stamattina, e che ancora deve essere confermata correttamente, è stato un nuovo segnale di chiara attività sismica nella zona della Solfatara.
La zona in particolare è proprio l’epicentro della crisi bradisismica nell’area della caldera. Alle ore 9:19 di oggi, 31 maggio, si è verificata questa scossa lieve, ma ciò che l’ha resa preoccupante, come accade di volta in volta, è il fatto che sia superficiale e prolungata, secondo quanto rilevato dal sismografo dell’INGV situato nella Solfatara. Il terremoto è stato chiaramente avvertito nell’intera area.
La scossa di terremoto presso i Campi Flegrei è stata preceduta da un boato, come di consueto e come la popolazione sa bene. L’evento sismico in questione, stando a quello che si apprende dalle prime fonti che parlano dell’evento sismico, sembra aver raggiunto la magnitudo di 1.5 della scala Richter. La scossa di terremoto è avvenuta a una profondità di circa 2 km.
La crisi continua per la popolazione, numerosa, nelle diverse località che si trovano ai margini e al di sopra dell’area denominata Campi Flegrei. Anche quando l’evento tellurico viene registrato come “di lieve portata”, ricordiamoci che stiamo parlando di eventi molto superficiali (molto meno dei 5 km di profondità). Per questo, tutte le piccole scosse sono sempre avvertite da una vasta popolazione partenopea.
L’area è al centro dell’attenzione mediatica da poche settimane anche se sono stati finora mesi di intensificazione del fenomeno bradisismico. Da tempo, infatti, un gran numero di persone convive con un fenomeno che viene descritto come monitorato e non allarmante. Le persone, però, continuano ad avere paura di dover abbandonare tutto. Le terre, la propria casa, i propri averi, da lasciare per dover evacuare la zona (alcuni pensano addirittura) per sempre. Gli esperti, comunque, ci tengono a tranquillizzare la popolazione.