25 aprile: i libri più significativi sulla seconda guerra mondiale

Capire il senso profondo della guerra attraverso penne celebri della letteratura

 

Oggi 25 aprile è un giorno molto importante per la storia del nostro paese perché si celebra la Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista.
E’ una festa che ha una connotazione fortemente politica, ma l’aspetto che mi interessa di più è quello sociale e umano, per capire cosa ha significato quel controverso periodo storico, quali sono state le reali conseguenze delle atrocità che furono commesse e come è cambiato il mondo e il concetto di umanità dopo che sono venute alla luce.
Per fare ciò vi riporto una selezione delle opere letterarie più significative riguardanti gli anni della seconda guerra mondiale: un modo per capire, riflettere e ricordare.

Il diario di Anna Frank – 1947

Anne Frank

Anne Frank

E’ di sicuro il più celebre di tutti, il Diario di Anna Frank è la raccolta degli scritti, in forma di diario, di una ragazza ebrea nata a Francoforte e rifugiatasi con la famiglia ad Amsterdam, costretta nel 1942 a vivere nella clandestinità presso un’abitazione, nascosta per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti.
Nell’agosto del 1944 la famiglia viene scoperta e Anna verrà condotta in primis nel campo di concentramento di Westerbork, nel settembre 1944 verrà spostata ad Auschwitz e infine a Bergen-Belsen, dove nel 1945 morirà di tifo.
L’unico sopravvissuto fu il padre di Anna, Otto Frank, che ritrovando il diario della figlia decide di pubblicarlo nel 1947.

La casa editrice che ne curò la pubblicazione fu la Contact di Amsterdam che decise togliere alcuni passaggi in cui Anne scrive della sua sessualità. Il diario uscirà con il titolo L’Alloggio segreto. Diario epistolare dal 14 giugno 1942 al 1 agosto 1944 con una tiratura di 3000 copie.

A mano a mano che il pubblico veniva a conoscenza degli orrori della Shoah, il libro suscita sempre più interesse, fino a essere tradotto e pubblicato in oltre quaranta paesi e inserito dall’UNESCO, nel 2009, nell’Elenco delle Memorie del mondo.

Un breve estratto dall’ultima pagina del diario datata 1 agosto 1944:
“Ho molta paura che tutti quelli che mi conoscono così come sono sempre scoprano che ho anche un altro lato più bello e più buono… Non sopporto, quando si occupano tanto di me, allora sì che divento prima sfacciata, poi triste e alla fine torno a rovesciare il cuore, giro in fuori la parte brutta e in dentro la buona e cerco un modo per diventare come vorrei tanto essere e come potrei essere se nel mondo non ci fosse nessun altro“.

Se questo è un uomo di Primo Levi – 1947

Primo Levi

Primo Levi

E’ la toccante e crudissima opera memorialistica dallo scrittore italiano di cultura ebrea, Primo Levi, scritta tra il dicembre 1945 e il gennaio 1947 che racconta la sconvolgente testimonianza di quanto vissuto dall’autore nel campo di concentramento di Auschwitz da cui miracolosamente sopravvisse.
Una citazione:
“Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta: ecco perché è non-umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.”

La fattoria degli animali di George Orwell – 1947

George Orwell

George Orwell

In questo caso non è il regime nazista il focus, ma quello sovietico. Di fatto il romanzo di George Orwell è una chiara allegoria del totalitarismo sovietico del periodo staliniano. È ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell’uomo, si ribellano e dopo aver cacciato il padrone dittatore, decidono di dividere il risultato del loro lavoro seguendo il principio marxista secondo cui “Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”.

Questo bellissimo sogno utopico verrà poi gettato al vento perché i maiali si impossesseranno della fattoria, proprio loro che erano stati gli ideatori della “rivoluzione”, prendono il controllo della fattoria, diventando sempre più simili all’uomo, persino nell’aspetto. La satira verso gli ideali utopici della Rivoluzione russa è resa ancora più tangibile dal fatto che ogni evento e ogni personaggio del libro rappresentano l’allegoria di un evento o di un personaggio della realtà storica.

Una citazione:
Gli animali da fuori guardavano il maiale e poi l’uomo, poi l’uomo e ancora il maiale: ma era ormai impossibile dire chi era l’uno e chi l’altro.

Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino – 1947

Italo Calvino

Italo Calvino

Considerato un caposaldo della letteratura neorealista nonchè della letteratura della Resistenza, Il sentiero dei nidi di ragno è il primo romanzo di Italo Calvino. Il libro, che fu pubblicato nel 1947, è ambientato in Liguria all’epoca della seconda guerra mondiale e della Resistenza partigiana.
La lettura è resa molto semplice e piacevole dal fatto che la Guerra viene raccontata dal punto di vista di un bambino che utilizza un linguaggio molto quotidiano e colloquiale.

Un estratto:
« Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano. »

L’amico ritrovato di Fred Uhlman – 1971

Fred Uhlman

Fred Uhlman

E’ un racconto di straordinaria finezza e suggestione apparso nel 1971 negli Stati Uniti e successivamente pubblicato in tutto il mondo riscuotendo un travolgente successo di pubblico e critica. Nel 1989 è stato realizzato anche un film che, a sua volta, ha avuto molto successo, emozionando milioni di persone.
La storia è semplice e bellissima: nella Germania degli anni’30 due ragazzini sono molto amici, ma vengono divisi a causa delle leggi razziali, uno dei due è ebreo e si trova a fuggire all’estero per salvarsi. La riconciliazione fisica e spirituale avverrà solo dopo molti anni.

Un estratto:
“Ho esitato un po’ prima di scrivere che avrei dato volentieri la vita per un amico… ma sono convinto che non si trattasse di un’esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l’avrei fatto quasi con gioia.”

Alle fronde dei salici di Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo

E per concludere, una poesia simbolo di quel periodo storico caratterizzato dall’oppressione, contenuta nell’opera poetica Giorno dopo giorno di Salvatore Quasimodo. Il testo parla da solo:

E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.